Highlights 2022: le parole dell’anno

Le parole dell'anno che sta per concludersi vengono dal mondo della cybersicurezza e degli attacchi informatici ma non solo

30/12/2022 di Redazione

Molte delle parole comprese nel glossario dell’anno che sta per concludersi provengono dal mondo della cybersicurezza e degli attacchi informatici. Nel corso del 2022, infatti, si è registrato un aumento a livello globale di attacchi informatici ai danni di aziende, istituti scolastici e sempre più spesso anche ospedali.

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Le parole dell’anno che sta per concludersi

Phishing: Sì, il termine deriva proprio dall’inglese “fishing“, cioé “pescare”. Si tratta di uno dei metodi più vecchi e tuttora utilizzati per entrare in possesso di dati personali per truffare qualcuno. Le vittime ricevono una e-mail costruita per fare in modo che sembri provenire da istituti finanziari o da siti web conosciuti e che richiedono l’accesso tramite e-mail o nome utente e password, solitamente contengono anche link su cui gli utenti cliccano e vengono rimandati a dei siti Web costruiti dai criminali informatici per ingannare gli utenti, facendo credere loro che si tratti di siti Web ufficiali. Nel momento in cui l’utente fornisce i propri dati personali questi entrano in possesso dei criminali informatici.

Smishing: La parola nasce dall’unione di “sms” (short message service) e “phishing”. Cambia quindi il dispositivo e il mezzo utilizzato ma l’obiettivo resta quello di truffare le persone utilizzando gli sms al posto delle e-mail.

Ransomware: Un programma informatico malevolo che causa il blocco dei sistemi rendendoli inaccessibili. I criminali informatici in questo caso chiedono un riscatto per consentire di nuovo l’accesso ai sistemi resi inutilizzabili e talvolta i dati vengono criptati, tenuti sotto sequestro e restituiti dopo il pagamento del riscatto. “Ransom” in inglese significa proprio “riscatto” mentre “ware” è la desinenza della parola “software”.

Cookie: Sì, significa biscotto. Ma cosa sono i Cookie in informatica? Si tratta di file di informazioni che i siti Web memorizzano sul browser di un utente quando quest’ultimo naviga in Internet e visita siti Web. Queste informazioni vengono utilizzate dai siti Web con scopo di identificare un utente che ha già visitato il sito in precedenza e quindi servono anche, tra le altre cose, per proporre pubblicità mirate e per analizzare il traffico. Quest’anno si è parlato non tanto di Cookie quanto dei Cookie wall adottati dai principali siti Web di testate giornalistiche italiane. Il tema è stato di grande rilevanza infatti il Garante della privacy ha aperto un’istruttoria per accertare la conformità di questi Cookie wall con le normative europee e Giornalettismo ha dedicato all’argomento un approfondimento intitolato Il grande biscotto.

wallet criptovalute: Il mercato delle criptovalute ha registrato un crollo nel corso dell’anno e alcuni casi di cronaca eclatanti hanno fatto molto discutere di questo tema. Sembra comunque essere un tema interessanti per molti, alcuni dei quali si sono chiesti, per esempio, cos’è un wallet di criptovalute. Si tratta di un portafogli virtuale, un conto dedicato alla gestione delle criptovalute.

ricetta elettronica o ricetta dematerializzata: Si tratta della versione digitale delle tradizionali ricette rosse e delle ricette bianche. Sembrava che avremmo dovuto dirle addio a partire dal prossimo anno e invece sarà possibile ottenerla e utilizzarla anche nel 2023.

VPN: Che sta per Virtual Private Network, ossia a reti virtuali private che garantiscono, tra le altre cose, un livello maggiore di sicurezza agli utenti che le utilizzano. Sono particolarmente utili e spesso utilizzate in quei contesti in cui ci sono restrizioni e divieti sull’accesso a Internet, come in Russia, che anche prima di attaccare l’Ucraina aveva bloccato l’accesso a molti servizi di VPN.

Quali parole abbiamo imparato dai social?

Oltre alle parole chiave del mondo dell’informatica e degli attacchi informatici, non ci siamo lasciati sfuggire neanche il glossario del dating pubblicato nel report annuale di Tinder, Year in Swipe, in cui abbiamo spiegato cosa significa “situationship” e cosa significa l’emoji della P.

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