Elezioni in vista: la Russia blocca i sei principali servizi di VPN

Dal 3 settembre sono stati bloccati gli accessi alla rete tramite Hola! VPN, ExpressVPN, KeepSolid VPN Unlimited, Nord VPN, Speedify VPN, IPVanish VPN

07/09/2021 di Enzo Boldi

Negli ultimi mesi si è parlato, spesso e volentieri, dell’atteggiamento del regime cinese nei confronti della rete e dell’universo Internet: limitazioni, censura delle proteste, sistemi chiusi e impossibilità di utilizzare lo stesso ecosistema web presente su tutto il resto del globo. Ma anche nella vicina Russia la situazione (seppur con le dovute proporzioni) sembra andare in quella stessa direzione. Tra le pieghe di motivazioni di carattere “legale”, infatti, il governo Putin ha deciso di dare un giro di vite alle Virtual private network. E così, con una comunicazione ufficiale, la Russia blocca le VPN in tutto il Paese. Non tutte, ma le principali.

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«Il 2 settembre, in conformità con le regole di gestione centralizzata della rete di comunicazioni pubbliche, approvate con decreto del governo della Federazione Russa n. 127 del 12 febbraio 2020, è stato deciso di bloccare altri 6 servizi VPN che violano la legislazione russa (Hola! VPN, ExpressVPN, KeepSolid VPN Unlimited, Nord VPN, Speedify VPN, IPVanish VPN)». Questo è quanto recita la nota pubblicata sul sito ufficiale del governo russo.

Una decisione che – come si legge nel comunicato – pone al centro della questione temi legati alle attività illegali che spesso si palesano (e si moltiplicano) in rete. La Roskomnadzor (Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa) spiega, infatti, che questa decisione è stata presa per questi motivi: «L’uso del blocco dei servizi di bypass porta alla conservazione dell’accesso a informazioni e risorse vietate, crea le condizioni per attività illegali, comprese quelle relative alla distribuzione di droghe, alla pornografia infantile, all’estremismo e alle tendenze suicide».

La Russia blocca VPN in tutto il Paese

Insomma, la scelta della Russia blocca VPN è dettata da lodevoli intenzioni per evitare che i cittadini – sfruttando le reti virtuali private, con l’annesso livello superiore di anonimato – si prodigano in comportamenti online puniti dal codice penale: dalla pedopornografia all’acquisto di sostanze stupefacenti. Ma dietro a questa decisione c’è anche altro. Alla fine di settembre, infatti, ci saranno le elezioni parlamentari e già nel recentissimo passato il governo aveva accusato Google e Apple di interferenze. Il motivo? Negli app store Android e iOS era presente un’applicazione mobile di Alexei Navalny, oppositore di Putin e ora in carcere.

(foto IPP/zumapress)

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