La possibilità di ricevere le ricette mediche via e-mail o sms è stata prorogata per un anno
La possibilità di ricevere ricette mediche via e-mail o sms era stata introdotta durante la pandemia per evitare gli spostamenti dei pazienti e quindi per limitare i rischi di contagio
21/12/2022 di Redazione
Il Consiglio dei Ministri che si è riunito oggi a Palazzo Chigi ha deciso di includere la proroga della possibilità di ricevere le ricette mediche via e-mail o via sms al posto di quelle cartacee nel cosiddetto decreto milleproroghe. La ricetta elettronica o “ricetta dematerializzata” consente ai medici di risparmiare tempo da dedicare alle visite mediche e evita ai pazienti le attese negli studi medici.
La dichiarazione di Pina Onotri, Segretaria Generale del Sindacato Medici Italiani (Smi): «La ricetta dematerializzata deve diventare uno strumento strutturale»
È stata prorogata di un anno la possibilità di ricevere le ricette mediche via e-mail o sms al posto di quelle cartacee: si tratta della soluzione auspicata anche dal Sindacato Medici Italiani. La possibilità di ricevere ricette mediche via e-mail o sms era stata introdotta durante la pandemia per evitare gli spostamenti dei pazienti e quindi per limitare i rischi di contagio. L’ordinanza della protezione civile che aveva permesso l’emissione delle ricette mediche con questa modalità, detta anche ricetta dematerializzata, era in scadenza a fine anno ma il suo rinnovo è stato sostenuto dai medici stessi e sembra essere apprezzato anche da molti pazienti, stando a quanto si legge in alcuni commenti sui social. Secondo Pina Onotri, Segretaria Generale del Sindacato Medici Italiani (Smi), la ricetta dematerializzata dovrebbe diventare uno «strumento strutturale». Onotri sostiene che i medici siano «sempre più oberati da impropri carichi burocratici con una sempre minore disponibilità di tempo per l’attività clinica quotidiana. Il ritorno alla ricetta cartacea rappresenterebbe un salto indietro, causando lunghe attese negli studi medici» e per questo la soluzione temporanea auspicata dal sindacato era «quella di una proroga, che riteniamo assolutamente necessaria, di almeno un anno del provvedimento».
«La carenza oggi dell’attivazione del fascicolo sanitario elettronico in tutte le regioni e la mancata attivazione da parte di tantissimi cittadini di questo strumento rischia di farci tornare indietro. Ecco perché credo che sia necessaria una proroga di questa norma, che finora ci ha consentito di svolgere in maniera così efficiente il servizio della ricettazione e di avviare poi il confronto con le regioni per migliorare sempre di più l’attivazione del fascicolo sanitario elettronico, che sarebbe la vera soluzione del problema» ha detto a La Repubblica Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.