Amazon Italia ha ottenuto la certificazione di parità di genere

Cosa significa ottenere la certificazione parità di genere e cosa è necessario fare?

21/12/2022 di Ilaria Roncone

Si tratta della prima azienda e-commerce italiana ad aver ottenuto la certificazione per la parità di genere. A lavorare per raggiungere il traguardo in questione è stata Margherita Repetto, Senior Diversity, Equity e Inclusion Business Partner per Amazon in Italia e Spagna, che oggi ne raccoglie i frutti: «Finalmente lo possiamo dire ufficialmente, Amazon è la prima azienda in Italia del settore e-commerce ad aver ottenuto la certificazione di parità di genere», ha affermato rilasciando un’intervista.

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Cos’è la certificazione di parità di genere?

Nel caso di Amazon, le azioni necessarie per ottenere il riconoscimento sono iniziate a marzo 2022, ovvero quanto la prassi è stata disposta tra le priorità strategiche della Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). «La cultura di inclusione ed equità è già da tempo fortemente radicata nella filosofia Amazon. La grande sfida è stata proprio quella di tradurre i nostri metodi nel linguaggio dell’ente certificatore, Bureau Veritas, che ha seguito l’audit esterno», ha commentato Repetto.

La certificazione in questione ha una validità di tre anni ed è soggetta a un monitoraggio annuale in cui viene attestato che l’azienda continua ad avere tutti i requisiti che garantiscono un sistema inclusivo quando si parla di diversità di genere sul luogo di lavoro. Sono sei gli indicatori rispetto ai quali la valutazione viene realizzata: governance, cultura e strategia, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne nell’azienda, equità retributiva e tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

La diversità in Amazon

«In Amazon i temi DEI (Diversity, Equity e Inclusion  n.d.R.) vengono affrontati e gestisti come qualunque altro asset strategico per il business e, di conseguenza, sviluppiamo strategie puntuali con la definizione di metriche, obiettivi e parametri da rispettare e seguire». Nel ramo italiano dell’azienda – spiega la Senior Diversity, Equity e Inclusion Business Partner – «definiamo obiettivi precisi in termini di rappresentanza di genere, inclusione della comunità LGBTQIA+ e aumento del livello di accessibilità per persone con disabilità. Altri obiettivi riguardano, per esempio, lo sviluppo dei corsi di formazione per i dipendenti su tematiche di genere e diversità. Tutte azioni concrete e impegni di medio-lungo termine che sono stati presi in esame in fase di audit».

Nel riconoscimento dello standard sono intervenuti auditors esterni e l’ente certificatore Bureau Veritas che hanno, tra le altre cose, individuato nell’introduzione del ruolo ricoperto da Repetto una virtù. Ad Amazon viene riconosciuto anche un approccio attento all’inclusività a partire dal processo di selezione dei dipendenti. «Insieme a HR, Talent Acquisition, Public Policy, PR e Legal, sono stati mesi intensi in cui abbiamo avuto l’opportunità di riflettere su molti aspetti della nostra azienda che noi internamente diamo ormai come prassi acquisita, ma che esternamente non sono affatto scontati: a partire dal pacchetto di benefit offerto a tutti i nostri dipendenti, sin dal loro primo giorno di lavoro. Penso, in particolare, al congedo parentale esteso rivolto a tutte le coppie sposate, conviventi e di fatto che prevede fino a 6 settimane di assenza retribuita, per figli naturali e adottivi, alla copertura al 100% della maternità rispetto all’80% garantito dallo Stato, all’assicurazione sanitaria e all’assistenza medica privata», spiega la figura seniore.

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