Il caso più emblematico dei problemi della governance RAI

Parliamo della causa tra Mosai.co e l'azienda pubblica su un bando del 2019 per la CDN. Ed è il sintomo di enormi questioni irrisolte

12/11/2023 di Redazione Giornalettismo

In questi giorni è stato acceso un faro sulle molteplici problematiche della televisione pubblica. Dai conduttori in fuga alle trasmissioni prive di appeal, fino ad arrivare ai dati sugli ascolti sempre più bassi. Nella giornata di mercoledì Giornalettismo ha analizzato parte di quelle questione irrisolte, al di là della “politica”, per concentrarsi oggi su come la RAI abbia gravi carenze “tecniche”. Anche a partire da quel lungo e quasi eterno percorso che porta alla digitalizzazione.

RAI, la causa con Mosai.co e la digitalizzazione

Siamo partiti dalla vicenda, con risvolti giudiziari, relativa a un bando del 2019: l’azienda pubblica di viale Mazzini era alla ricerca di una soluzione per garantire i servizi per la diffusione dei contenuti multimediali della piattaforma IP-CDN. Dunque, per garantire il corretto funzionamento di RaiPlay. L’assegnazione è andata a Fastweb, nonostante non avesse presentato una documentazione sufficiente. Da quel momento è partito un contenzioso tra la RAI e l’azienda Mosaico che ha contestato la decisione in merito al bando. Come è finita? La ricorrente aveva ragione, ma in virtù del principio dell’ora per allora tutto è rimasto come deciso nel 2019.

Ed è qui che emerge il problema della governance dell’azienda pubblica, non in grado di effettuare collaudi su un bando da lei stessa pubblicato. Giornalettismo, attraverso le parole del legale rappresentante di Mosaico e quello di Gherardo Carullo (docente di Diritto amministrativo all’Università di Milano, membro del Comitato Direttivo del Centro Interdisciplinare di Ricerca sul Diritto Amministrativo) ha ricostruito questa vicenda anche dal punto di vista giuridico. Questa storia è fondamentale per capire come il tema della digitalizzazione in casa RAI sia ancora lontano dal divenire realtà. Per utilizzare i nuovi strumenti tecnologici occorre, infatti, conoscerne il funzionamento. Ed è per questo che la promessa di una trasformazione di Digital Media Company sembra essere sempre più peregrina.

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