I problemi di governance della RAI sono anche a livello “tecnico”

Spesso si parla solamente di quanto appare vedendo uno schermo. Ma c'è un altro livello, meno visibile, su cui la televisione pubblica è in grande "difficoltà"

09/11/2023 di Redazione Giornalettismo

In questi giorni, Giornalettismo si sta concentrando sulle molteplici problematiche in seno al servizio pubblico radiotelevisivo. Siamo partiti dalla grande fuga di massa da parte dei cosiddetti “volti noti” che per anni hanno accompagnato le famiglie attraverso lo schermo, passando per l’addio anche a trasmissioni che erano diventate dei veri e propri marchi identitari dell’azienda. Di conseguenza – e non solo a causa della “politica” e dei suoi riflessi – anche l’appeal sul pubblico è calato sensibilmente, non solo per via della concorrenza. Ma queste sono solo alcune delle questioni irrisolte a viale Mazzini, perché ci sono molte grane anche a livello di governance. Anche per la gestione dei bandi pubblici della RAI e nelle verifiche tecniche.

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Nella giornata di oggi, la nostra testata analizzerà un caso specifico: un bando di assegnazione del servizio di CDN (Content Delivery Network) oggetto di diversi approfondimenti giuridici e che hanno coinvolto tre aziende: RAI, Fastweb e Mosai.co. Un lungo braccio di ferro dopo l’assegnazione dell’appalto (da 3,8 milioni di euro) a Fastweb nel 2019, nonostante l’assenza (certificata da una sentenza del Consiglio di Stato) di una verifica da parte dell’azienda pubblica sulla documentazione presentata (come requisito fondamentale) dall’operatore che si è aggiudicato il bando RAI.

Bandi pubblici RAI, i problemi sono anche a livello tecnico

Una questione spinosa che sarà analizzata a fondo, con tanto di intervista al legale che ha rappresentato l’azienda ricorrente (Mosai.co) che, nonostante le evidenze (scritte nelle sentenze), ha vinto “perdendo”. Perché il caso dei Bandi pubblici RAI aprono un enorme spazio di riflessione rispetto al principio chiamato “ora per l’allora” applicato a un mondo tecnologico e digitale in perenne evoluzione e soggetto a cambiamenti quotidiani. Per esempio, nel caso specifico della CDN, ha “permesso” (perché giuridicamente consentito) all’azienda assegnataria dell’appalto di eseguire molti anni dopo quei test su cui – all’epoca dell’assegnazione del bando – Fastweb non aveva presentato una documentazione tecnica sufficiente.

Nonostante questo, il bando è stato vinto dal noto operatore telefonico, mettendo in evidenza come i problemi di governance interni alla RAI (che ricordiamo essere un’azienda pubblica) siano anche a livello tecnico. Anzi, nella gestione di molti aspetti tecnici come quelli di una CDN. Questioni irrisolte, rappresentate dal non essere in grado di effettuare dei collaudi (tecnici per natura) su bandi relativi a nuove tecnologie (come lo streaming, per fare un esempio).

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