Da PEC a REM, un viaggio in questo passaggio

Il passaggio da PEC a REM (la cosiddetta PEC europea) dovrà essere compiuto entro i primi mesi del 2024 e comporta qualche cambiamento per gli utenti

08/01/2023 di Redazione

Esiste un passaggio importante, quello da PEC a REM, che sta avvenendo a cavallo tra il governo Draghi e quello Meloni e che coinvolge le istituzioni europee. Il fulcro di questo cambiamento – che, all’atto pratico, non comporta chissà quale differenza nell’interfaccia o nell’utilizzo che l’utente fa della sua posta elettronica certificata – e la precisa intenzione di garantire un servizio che preveda non soltanto l’interoperabilità dei sistemi in tutti i paesi europei ma anche una maggiore sicurezza nella registrazione dell’account di posta elettronica certificata REM (altrimenti detta PEC europea).

Il viaggio nel passaggio dalla PEC alla posta elettronica certificata europea

Nella giornata che abbiamo dedicato al monografico sul tema, nella redazione di Giornalettismo abbiamo scelto di partire parlando delle differenze tra PEC e REM – che, lato utente, sono quasi inesistenti – ripercorrendo anche aggiustamenti tecnici e normative che, negli anni, ci hanno portati qui. Partendo anche dai dati di utilizzo della PEC nell’ultimo anno – gli ultimi messi a disposizione da AgID – abbiamo sentito il parere dell’Agenzia per l’Italia Digitale, quello di AssoCertificatori (con particolare attenzione agli standard richiesti per gli operatori) e quello di Carmine Auletta, che oltre ad essere presidente dell’Associazione dei Certificatori di Firma Digitale e dei Gestori di Posta Elettronica Certificata è anche Chief Innovation & Strategy Officer di InfoCert del gruppo Tinexta.

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