AssoCertificatori sul passaggio a REM e gli standard richiesti per gli operatori

Il settore, avendo partecipato al gruppo di lavoro per il passaggio da PEC a REM, sembra affrontare con tranquillità lo switch-off che - in ogni caso - non avverrà a breve

04/01/2023 di Redazione

I principali certificatori accreditati che operano in Italia sono riuniti in AssoCertificatori. Stiamo parlando di aziende ed enti come Aruba, Consiglio Nazionale del Notariato, Intesa, InfoCert, Namirial, Poste Italiane, Sielte e Telecom Italia Trust Technologies. Anche loro, rappresentati collegialmente, hanno avuto un ruolo determinante nel supportare AgID nell’individuazione del percorso comune per il passaggio da PEC a REM. Un confronto sul tema è stato indispensabile proprio per garantire la linearità di questo stesso percorso: sono state portate all’attenzione dell’agenzia, infatti, le necessità dei certificatori, soprattutto in vista del futuro e di come cambierà il rapporto con gli utenti dei vari servizi.

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AssoCertificatori e il percorso che sta portando i provider al passaggio da PEC a REM

In effetti, come è stato spiegato a Giornalettismo anche da AgID, per l’utente cambierà poco. Certo, alcuni messaggi del sistema REM saranno in lingua inglese, ma il sistema che si sta cercando di adottare prevede anche la possibilità di una traduzione in italiano. Per il resto, l’interfaccia assomiglierà sempre a quella dell’invio di una mail. Anche dal punto di vista dei certificatori, in realtà, non ci saranno particolari stravolgimenti, anche perché tutte le tappe sono state chiarite nell’ambito del gruppo di lavoro a cui l’associazione ha partecipato. «Cambia solamente il quadro normativo di riferimento, a livello di compliance – ha spiegato  Carmine Auletta, Presidente di AssoCertificatori –. Non saremo più gestori, ma dovremo seguire lo standard eIDAS. Lo switch-off sarà nella stessa data per non creare problemi agli utenti. Il protocollo di autenticazione deve ancora essere stilato, ma AssoCertificatori si augura che questo protocollo sia rappresentato dallo SPID».

Il passaggio agli altri standard di REM, in base agli ultimi rumors sulla questione, potrebbe essere vincolato a un determinato capitale sociale. Ma non è detto che questo sarà il criterio che verrà inserito nell’apposito DPCM che regolerà anche lo switch-off da PEC a REM. L’importante – come abbiamo appreso anche da AgID – è che i certificatori tutti rispettino gli standard di sicurezza e quelli che attualmente sono accreditati per il sistema PEC non hanno alcun tipo di problema: «Le difficoltà per i certificatori più piccoli, a livello ipotetico – spiega Auletta -, è che, pur avendo meno utenti, abbiano difficoltà a uniformarsi al nuovo protocollo». Le risorse umane a disposizione, infatti, sarebbero sottoposte a un effort molto significativo e non automaticamente sostenibile.

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