La digitalizzazione della scuola passa dalla piattaforma UNICA

Lo scorso 11 ottobre è stato pubblicato il portale. L'approfondimento di Giornalettismo sul suo funzionamento e sullo stato dell'arte dell'evoluzione digitale del comparto scolastico

18/11/2023 di Redazione Giornalettismo

Anche se a rilento, il lungo tragitto della digitalizzazione della Scuola prosegue in Italia. L’ultima iniziativa si chiama UNICA, una piattaforma online che consente agli studenti, ai genitori, ai docenti e ai dirigenti scolastici di interfacciarsi digitalmente con gli istituti. Al suo interno non c’è solamente l’E-portfolio, strumento utile per monitorare la carriera scolastica dei giovani, ma anche un’altra serie di funzionalità che permetteranno di gestire alcuni dei comportamenti che attualmente avvengono in modo “analogico”, sfruttando un unico portale.

UNICA, la piattaforma per la digitalizzazione della Scuola

Il funzionamento è piuttosto semplice, così come è intuitiva la comprensione di tutte le possibilità offerte da questa piattaforma. La dottoressa Annarita Lina Marzullo, dirigente dell’ufficio statistica del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), ha spiegato ai microfoni di Giornalettismo tutte le caratteristiche del portale, sottolineando come anche il trattamento dei dati sian conforme al GDPR e alle norme vigenti. Un altro piccolo passo verso la digitalizzazione della Scuola, come previsto dal PNRR, anche se la strada da percorrere è ancora molto lunga. Anche perché, molte delle missioni – relative al capitolo Scuola 4.0 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – sono ancora in corso d’opera. Molte, come la connettività negli istituti, sono ancora molto indietro rispetto alla tabella di marcia.

E c’è anche un controsenso nella gestione “governativa”. Molti esponenti dell’esecutivo, nell’ultimo mese hanno più volte ribadito il concetto di “sovranità digitale”. Ma cosa ha fatto il MIM? Ha scelto Outlook di Microsoft come client di posta elettronica per i docenti e il personale ATA. Una multinazionale americana che subentra al contratto scaduto con l’italiana Aruba. Senza pensare alla “sovranità digitale”.

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