Il governo della “sovranità digitale” sceglie Microsoft per la posta elettronica dei docenti

Il 7 dicembre scade il termine ultimo per la "migrazione" degli indirizzi mail ufficiali: da Aruba al prodotto dell'azienda di Bill Gates. Non si poteva utilizzare un "sistema italiano"?

14/11/2023 di Enzo Boldi

Da mesi sentiamo i rappresentanti del nostro governo (ma anche delle istituzioni europee) ripetere continuamente un concetto: la sovranità digitale (o tecnologica). Si tratta di un argomento molto attuale, in una fase storica – che prosegue da anni – in cui la maggior parte dei dispositivi e strumenti di uso e consumo quotidiano non seguono il concetto di “made in Italy“. Dunque, si fa riferimento a una necessità economica e commerciale: più spazio alle aziende “in house” per quel che concerne tutti i prodotti utili al percorso di digitalizzazione. Tutto legittimo, ma spesso si inciampa in quelle che – viste le premesse – non possono che essere etichettate come “storture”. Come il caso della nuova mail dei docenti e del personale ATA che, come disposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, passa dall’italiana Aruba all’americana Microsoft.

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L’annuncio è arrivato solo qualche giorno fa direttamente dal MIM che sul proprio sito ha anche fornito a tutti i docenti e al personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) lo scadenzario e le istruzioni per “migrare” dal vecchio al nuovo sistema (e piattaforma) di posta elettronica. La procedura per questo passaggio (che, qualora non si fosse intervenuti in forma autonoma sarà effettuato in forma automatica direttamente dai sistemi informatici del Ministero) è iniziata in questi giorni e si concluderà completamente il prossimo 7 dicembre.

Il passaggio al nuovo sistema avverrà gradualmente e gli utenti interessati saranno avvisati preventivamente via e-mail.  Riceverà tutte le istruzioni su cosa fare. Di seguito le date da ricordare:

  • entro la metà di novembre 2023: creazione nuova casella;

  • dal 1 dicembre 2023: aggiornamento automatico nuovo indirizzo di posta all’interno del sistema informativo del Ministero dell’istruzione e del merito;

  • 07 dicembre 2023: disattivazione  vecchia casella.

Dunque, si passerà a una casella di posta elettronica @posta.istruzione.it a una @scuola.istruzione.it. E cambierà anche la piattaforma di accesso al servizio (dal portale dedicato di Aruba  a quello “generico” di Microsoft attraverso il client di posta Outlook).

Nuova mail docenti e personale ATA, scelta Microsoft

Perché è avvenuto tutto questo? Il Ministero spiega che questa decisione è avvenuta a causa della decorrenza dei termini contrattuali. Dunque, in parole povere, è scaduto il contratto con Aruba (che gestiva @posta.istruzione.it) e ne è stato stipulato un altro con Microsoft (che gestisce e gestirà @scuola.istruzione.it). Al netto delle spiegazioni tecniche (con tanto di video esplicativo) su come creare questa nuova casella (chi non vuole perdere le vecchie comunicazioni, dovrà effettuare il download delle mail dalla vecchia) per quel che riguarda la nuova mail docenti e personale ATA, questa decisione stona con le campagne (anche mediatiche) sulla sovranità tecnologica e digitale.

Cosa non torna

Ovviamente, parliamo di accordi commerciali (con cifre che, almeno per il momento, non sono pubbliche). Sappiamo che, come spiegato dal MIM, questa decisione arriva in seguito alla scadenza del contratto di fornitura del servizio con l’italiana Aruba. Ma perché non si è scelta una via alternativa? Già in passato, quando si parlava (per motivi legati alla pandemia) di Didattica a Distanza (nelle sue sfaccettature, tra DID e DAD), era emerso questo tema: è mai possibile che ci si debba affidare alle aziende Big Tech per le piattaforme, soprattutto quelle che riguardano istituzioni come la Scuola? Ed ecco che, nel silenzio generale, il paradosso torna a essere imperante. Con il Ministero dell’Istruzione che sceglie la multinazionale americana Microsoft per gestire la posta elettronica del personale scolastico. Il controsenso è, un’altra volta, servito.

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