Zaia supera Salvini nel gradimento dei leghisti e per il Financial Times è l’astro nascente

Lo dice anche il Financial Times nel suo editoriale di oggi: «L’astro nascente di Venezia offusca Salvini». E il punteggio di Zaia vola, arrivando a quota 50% secondo i sondaggi del politologo della Luiss Roberto D’Alimonte. L’alto indice di gradimento per il governatore veneto è da attribuire al successo nella gestione del coronavirus nella sua regione, come dicono i dati, ma anche al suo modo di comportarsi in questa emergenza. La sua amministrazione è stata spesso paragonata a quella dell’omonimo lombardo, Fontana, evidenziando le differenze a tutti i livelli.

LEGGI ANCHE >>> Quanto piace a Salvini l’idea di Fontana di «chiuderla con le chiusure» in Lombardia il 4 maggio

Zaia e l’«offuscamento» di Matteo Salvini

Il Financial Times è arrivato a parlare di «offuscamento» del leader leghista dovuto all’emergere di Zaia nel partito. Graduale e inesorabile, Zaia è riuscito a conquistare la stima degli elettori e a bloccare l’ascesa politica dell’attuale leader del Carroccio, irrefrenabile da quattro anni. Il giornale arriva a scrivere che «la minaccia più pericolosa non arriva dai suoi numerosi nemici ma dall’interno del suo stesso partito». Le ragioni sono evidenti: durante il lockdown Salvini «ha faticato a stabilire l’agenda come faceva prima» e questo si è riscontrato anche nei sondaggi della Lega in calo. La gestione di Zaia, che ha attirato l’attenzione globale e ha fatto del Veneto un caso studio, ha invece contribuito ad accendere le luci sulla sua politica e sulla differenza rispetto a quella salviniana. Il governatore veneto si è dimostrato, rispetto al capo della Lega, più in linea con il governo e più portato a pensare al bene della popolazione che al gradimento presso gli elettori. Oltre che nei sondaggi, la Lega accusa colpi anche nella coalizione di centro-destra, sempre più isolata rispetto a Meloni e Berlusconi che preferiscono altre vie nella protesta contro il governo.

Salvini ha perso la bussola in lockdown

La strategia di Salvini fa acqua da tutte la parti da quando è cominciata la quarantena, evidenziando una serie di contraddizioni. Quelle di chi, tendenzialmente, procede sondando l’animo degli elettori e non per il bene del paese. L’attitudine da campagna elettorale permanente in questo periodo, come prevedibile, non ha più funzionato. Gli errori di Salvini sono stati tanti, dall’occupazione del Parlamento a oltranza annunciata e poi ritrattata alla sfiducia al ministro dell’Economia Gualtieri non controfirmata dagli alleati. Anche la gestione dei social è stata errata, esagerando nelle manifestazioni che hanno sempre caratterizzato la sua comunicazione politica fino a fare disinformazione tramite i suoi canali.

Zaia dice che il suo posto rimane in Veneto

Che ne dice il Presidente del Veneto di tutto quello che sta succedendo nel suo partito? Si schernisce, innanzitutto, e non pensa proprio di dar credito ai punteggi nei sondaggi. A chiunque glielo chieda, Zaia dice che non cadrà nella «trappola» e non farà la stessa fine di  Flavio Tosi. Sbattuto letteralmente fuori dalla Lega per volere di Salvini, Tosi e la sua carriera politica sono tramontati rovinosamente dopo aver sfidato il leader del Carroccio. Zaia è arrivato a definire la questione «un incubo», sottolineando come il suo posto sia in Veneto: «Non ho altre aspettative, altre mire. Peraltro il nostro segretario è Salvini. Punto». Almeno per ora.

(Immagine copertina dalla pagina Facebook di Zaia)

Share this article