Cosa sta succedendo a TikTok in Europa e in Italia

Dalla decisione della Commissione Europea ai riflessi sull'Italia, dove è sempre più concreto il blocco dell'app sui dispositivi dei dipendenti della pubblica amministrazione

04/03/2023 di Redazione Giornalettismo

La decisione della Commissione Europea di vietare l’installazione dell’app di TikTok sui dispositivi dei dipendenti di Bruxelles rischia di provocare delle conseguenze a cascata – nella stessa direzione – anche negli altri Stati membri. Perché si parla, come scritto nella nota diffusa la scorsa settimana – di una scelta in linea con i principi di cyber security. Dunque, come già accaduto negli Stati Uniti, c’è il rischio di vedere TikTok bannato anche nel nostro Paese. Questa notizia è stata in parte confermata dal Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che ha parlato di tema sul tavolo di incontri (per quel che riguarda i dipendenti della PA) che potrebbero portare a una decisione analoga a quella comunitaria anche nel nostro Paese.

TikTok bannato, cosa succede in Europa e Italia

Un argomento di stretta attualità che si lega a quel che è accaduto nel corso delle precedenti settimane negli Stati Uniti, con l’obbligo di cancellazione dell’app di TikTok dai dispositivi (registrati come strumento lavorativo) dei dipendenti federali. Un’iniziativa che è stata seguita, con le stesse modalità, anche dal Canada e dalla Commissione Europea. I vertici della piattaforma, attraverso la dichiarazione di un portavoce inviata a Giornalettismo, hanno respinto ogni accusa e si sono detti contrariati per questa scelta europea, figlia – secondo loro – di pregiudizi.

Ma c’è un rischio di TikTok bannato anche in Italia. Lo spettro lo ha fatto aleggiare il Ministro della PA, Paolo Zangrillo, riferendosi proprio ai dipendenti del comparto pubblico. Ovviamente il “divieto” di installazione e utilizzo sarebbe – almeno per il momento – esclusivamente rivolto a questa categoria e non come accade in India dal 2020, quando il governo decise di vietarne l’utilizzo in tutto il Paese. Ma cosa succederebbe se il caso India si riproponesse in Italia? Oltre ai creator di TikTok, a risentire del blocco sarebbero anche quei politici che – nel tentativo di attirare i voti dei giovani – sono sbarcati sulla piattaforma per fare la loro propaganda (e per questo Salvini è contrariato dalla mossa di Bruxelles). Infine, Giornalettismo ha intervistato il professor Giovanni Boccia,  direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino, esperto di Sociologia dei processi culturali e comunicativi.

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