Il mondo dei sex workers si sente “truffato” dalla spunta blu di X

La fascinazione delle funzioni e opportunità delle spunte blu a pagamento si è rivelata un boomerang

21/10/2023 di Redazione Giornalettismo

La gestione X di Elon Musk è da tempo nel mirino delle critiche e dopo aver dovuto affrontare polemiche e indagini per quel che riguarda il monitoraggio delle fake news e delle discriminazioni sulla piattaforma, ecco che ora l’imprenditore si trova ad affrontare una nuova polemica. Questa volta sono i sex workers a essere in subbuglio. Vittime della fascinazione collettiva della notorietà e della visibilità “offerta” dall’abbonamento alle funzioni premium delle piattaforma. Oggi, però, le cose non sembrano essere andate come si sperava.

Sex workers contro X, sedotti e abbandonati

Solo pochi mesi fa, quando Elon Musk annunciò l’allargamento delle maglie di Twitter Blue (oggi X Premium) non più alla mera veridicità e affidabilità di un profilo, ma al pagamento di un abbonamento mensile, moltissimi sex worker decisero di affrontare questa spesa. Non tanto per ottenere la famosa spunta blu, ma per usufruire di quel principio premiante dell’algoritmo: chi, infatti, paga 8 dollari al mese ha una probabilità maggiore che i suoi post e contenuti vengano “indicizzati” all’interno del feed dei “per te”. Le cose, però, dopo mesi non sono andate come si pensava.

Molti creator di contenuti per adulti (su piattaforme dedicate come Onlyfans) hanno visto prima crescere le proprie interazioni su X e il proprio numero di follower per poi diventare vittime dello shadowban. Anche perché, pur non avendo dei protocolli molto rigidi, anche la piattaforma di Musk ha iniziato a etichettare questi contenuti come “sensibili”, riducendone – di conseguenza – la portata. Un tempo, invece, questi paletti erano molto più larghi.

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