Addio alle raccolte fondi attraverso Facebook
L'annuncio di Meta con una mail inviata a chi, in passato, ha partecipato ad alcune raccolte per le organizzazioni no-profit
27/04/2024 di Redazione Giornalettismo

Ne abbiamo viste di tutti i tipi. Basti pensare che nel 2019, a quattro anni dal loro lancio, erano stati raccolti oltre due miliardi di dollari. Dal prossimo 1° luglio, però, non si potranno più effettuare raccolte fondi attraverso Facebook. E lo stesso discorso vale anche per Instagram. La decisione è stata annunciata da Meta con una mail inviata a tutti coloro i quali, nel corso degli anni, avevano utilizzato questo strumento. Dunque, è arrivata la fine della beneficenza diretta utilizzando i social network. Almeno per quel che riguarda i cittadini dell’UE. La comunicazione, infatti, sottolinea come questo passo indietro coinvolga esclusivamente i Paesi dello Spazio Economico Europeo.
Beneficenza su Facebook, lo stop alle raccolte fondi
Le organizzazioni no-profit, dunque, non potranno più raccogliere fondi attraverso le donazioni degli utenti utilizzando il servizio – a zero commissioni – messo a disposizione quasi dieci anni fa da Facebook. Non ci sono molti altri dettagli sulla fine di questo strumento in Europa. Sta di fatto che nel recente passato sono stati molti gli utenti ad aver aperto piccole-grandi campagne di beneficenza (spesso in occasione del proprio compleanno) scegliendo una causa da sostenere e invitando tutti i propri “amici” a effettuare una donazione. Ora, a partire dalla prossima estate, tutto questo non sarà più possibile.
Ma se Facebook dice basta alle raccolte fondi in Europa, la stessa piattaforma non riesce a porre un limite agli account bot che fanno spam nei messaggi privati (o anche nei post pubblici). Moltissime pagine ricevono, quotidianamente, decine annunci di avvenuta infrazione delle policy di Meta, invitando gli utenti a contattare gli uffici tecnici attraverso link specifici. Ovviamente, si tratta di truffe che – nonostante le segnalazioni – la piattaforma non riesce a boccare. Mentre dovrà bloccare gli annunci pubblicitari basati su dati esterni a Facebook e Instagram: ancora una volta, infatti, Max Schrems sta per vincere l’ennesima battaglia contro Facebook.