Gli USA bloccano le robocall, in Italia il Registro delle Opposizioni è un flop

La decisione della FCC dopo il caso delle chiamate con la voce artefatta di Biden. Da noi il rimedio non funziona

10/02/2024 di Redazione Giornalettismo

Le robocall sono uno nuovo strumento non solo per il telemarketing aggressivo, ma anche per le interferenze elettorali. Nelle scorse settimane, per esempio, gli Stati Uniti hanno dovuto fare i conti con una serie di episodi che hanno costretto la Federal Communications Commission a intervenire. Il 21 gennaio, infatti, migliaia di cittadini del New Hampshire hanno ricevuto una telefonata da parte del Presidente americano Joe Biden che invitava loro a disertare le primarie. La voce del numero uno della Casa Bianca era artefatta e generata da uno strumento AI utilizzato – secondo le indagini – da un’azienda del Texas.

Robocall bandite dagli Stati Uniti, e in Italia?

Un fatto che ha portato a un’immediata reazione: la FCC americana ha messo al bando le robocall – le chiamate con messaggi robotizzati – con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Una mossa per cercare di prevenire (anche se in ritardo, visto quel che è accaduto) eventuali nuovi episodi simili in vista delle Presidenziali USA in programma il prossimo 5 novembre. Un tentativo di fermare sul nascere quella che potrebbe diventare una piaga incontrollabile per tutto il sistema. E non solo quello elettorale.

E l’Italia cosa sta facendo? Da quasi due anni è attivo il Registro delle opposizioni che – secondo i piani e gli obiettivi iniziali – doveva impedire ai call center (compresi i truffatori) di effettuare telefonate e fare telemarketing aggressivo nei confronti di tutti quei cittadini che avevano iscritto i propri numeri di telefono (sia per la linea fissa che per quella mobile). Ma, a oggi, non possiamo che etichettare questa soluzione come un flop. Ogni giorni quasi tutte le persone ricevono chiamate indesiderate e i call center hanno anche trovato un modo per aggirare il limite alle robocall.

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