Gli Stati Uniti hanno messo al bando le robocall

Il caso della falsa telefonata con la voce di Joe Biden (realizzata grazie all'AI) ha accelerato un percorso. Ma non era il caso di prevenire?

09/02/2024 di Enzo Boldi

C’è un film, in tre episodi, italiano che mostra come – spesso e volentieri – la legge sia chiamata a rincorrere nuove fattispecie di reato. Parliamo di “Smetto quando voglio“, una storia che (tra il serio e il faceto) racconta di come la Polizia sia costretta ad attendere la comparsa sul mercato illegale di una nuova droga prima di poter procedere con l’inserimento all’interno delle sostanze psicotrope illegale. Con l’intelligenza artificiale sta accadendo più o meno lo stesso: prima è stata lanciata sul mercato, poi – a fatica – i legislatori stanno cercando di trovare rimedi e toppe. L’ultimo caso riguarda la decisione della Federal Communications Commission degli Stati Uniti che ha deciso di mettere al bando le cosiddette “robocall“.

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Nonostante il fenomeno sia esistente da tempo, la Commissione Federale che si occupa del comparto comunicativo negli USA, ha accelerato questo iter normativo solo dopo una vicenda che rischiava di avere degli effetti sulle prossime elezioni Presidenziali. Migliaia di cittadini del New Hampshire, infatti, hanno ricevuto (alla fine di gennaio) una telefonata in cui una voce, quella del Presidente americano Joe Biden, li invitava a non partecipare alle primarie statali del 23 gennaio.

«Il vostro voto fa la differenza a novembre, non ora». 

Questa la sintesi del messaggio. La telefonata, secondo le indagini, proveniva dal numero di Kathleen Sullivan, ex presidente del Partito Democratico del New Hampshire. Ma, ovviamente, non era il suo: oltre all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per generare la voce dell’attuale numero uno della Casa Bianca, è stata condotta un’operazione di spoofing per alterare l’ID del chiamante.

Robocall vietate negli Stati Uniti, la decisione della FCC

Dunque, quanto accaduto alla fine di gennaio ha spinto la FCC a muoversi verso il bando totale delle robocall, soprattutto quelle con l’intelligenza artificiale:

«La Federal Communications Commission ha annunciato l’adozione all’unanimità di una sentenza dichiarativa che riconosce le chiamate effettuate con voci generate dall’intelligenza artificiale come “artificiali” ai sensi del Telephone Consumer Protection Act (TCPA). La sentenza, che ha effetto immediato, rende illegale la tecnologia di clonazione vocale utilizzata nelle più comuni truffe con robocall rivolte ai consumatori. Questo darà ai procuratori generali degli Stati di tutto il Paese nuovi strumenti per dare la caccia ai cattivi attori che si celano dietro queste nefaste chiamate rapinate».

Dunque, addio alle robocall. Addio alle truffe telefoniche attraverso l’intelligenza artificiale. Nel monografico di oggi, Giornalettismo spiegherà la genesi e le varie sfaccettature di questo fenomeno, ripercorrerà quanto successo negli Stati Uniti nel corso delle ultime settimane, per poi aprire un focus sull’Italia: c’è una legislazione in grado di debellare completamente questo fenomeno? Ci sarebbe il Registro pubblico delle opposizioni, ma dopo un anno e mezzo dalla sua entrata in vigore il flop di questo strumento è piuttosto evidente.

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