C’è chi può e chi Dazn

4 gennaio 2023: gli italiani in trepida attesa per il campionato che ricominciava si sono riversati sui social network. Dazn aveva creato dei problemi. La circostanza ci ha dato modo di riflettere sull'origine del problema

08/01/2023 di Redazione

Immaginate un popolo che solitamente vive per il calcio a cui hanno tolto il calcio per oltre un mese. Certo, c’erano i mondiali in Qatar, ma non è stata affatto la stessa cosa. Per questo motivo, il 4 gennaio c’era un grande fermento tra i tifosi: la Serie A sarebbe ricominciata a breve, con lo spettacolo del tifo e delle gesta dei calciatori. A sottrarre – per qualche minuto – il piacere di questa visione ai tifosi è stato il problema occorso a Dazn: distribuito nel corso di tutta la giornata (il primo match era previsto alle 12.30), ha raggiunto il suo apice in contemporanea con Inter-Napoli, la partita di cartello.

Problemi di Dazn, il monografico di Giornalettismo

Per evitare, tuttavia, che il problema che ha interessato Dazn possa portare a creare – o ad alimentare – falsi miti sulla trasmissione in streaming degli eventi sportivi, abbiamo provato a capire l’origine del problema, individuandolo – in via ipotetica in attesa di un riscontro puntuale da parte dell’OTT che, consultato, ci ha detto che stava portando a termine la sua analisi approfondita sulla serata del 4 gennaio – nel sistema di autenticazione. È stato pagato, infatti, lo scotto di un nuovo flusso di utenti in seguito alla messa in pausa dell’abbonamento nel periodo dei mondiali. Oppure, in alcuni casi, ci potrebbe essere stato un mancato download delle ultime novità dell’applicazione, visto che Dazn l’ha aggiornata nel periodo della pausa del campionato.

Fatto sta che – come ci dicono i dati del Namex – la grande quantità di traffico registrata il 4 gennaio nulla ha a che fare con i problemi di Dazn. Che, tuttavia, ha dovuto fronteggiare la rabbia di utenti visto anche il recente aumento delle tariffe, le critiche di personalità di spessore del mondo dei media (come Riccardo Cucchi) e anche la convocazione del ministro del Made in Italy Adolfo Urso, arrivata al termine di una giornata difficile per l’OTT.

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