Guai in vista per Google? La causa sui dati usati per addestrare l’AI
Una class action contro l'azienda di Mountain View negli Stati Uniti
16/07/2023 di Enzo Boldi
L’addestramento di modelli di intelligenza artificiale è al centro dello sviluppo tecnologico da qualche anno. Ora che molti strumenti sono diventati di pubblico dominio (e pubblico utilizzo), stanno fioccando cause contro le aziende che hanno utilizzato i dati presenti sul web per allenare le proprie AI generative. Dopo OpenAI (l’azienda americana che ha sviluppato ChatGPT), ora è il turno di Google alle prese con una class action avviata proprio a ridosso della modifica alla sua privacy policy. «Ha segretamente rubato tutto ciò che è stato creato e condiviso su internet da centinaia di milioni di americani», questa è la sintesi della denuncia depositata contro Google che, di fatto, viene accusata di aver utilizzato i dati degli utenti per addestrare i suoi modelli di AI (da Bard al Cloud) senza aver chiesto il loro consenso. Si tratta, dunque, di questioni già note che solo dallo scorso 1° luglio sono state messe nero su bianco nell’informativa presente sul sito del gigante di Mountain View.
Google denunciata per l’uso di dati per addestrare l’AI
In attesa di scoprire se questa azione legale aprirà le porte a un nuovo fronte sanzionatorio nei confronti dell’azienda Big Tech, Google continua a sviluppare i propri modelli di AI. In queste settimane, per esempio, è in corso la sperimentazione di Med -PaLM 2, un chatbot medico-sanitario per fornire un supporto al personale e ai pazienti. Se, per il momento, i test non sono soddisfacenti, stesso discorso si può fare per Bubble Characters, un chatbot AI destinato alla GenZ e rimesso nel cassetto dei “fallimenti” ancor prima di immetterlo sul mercato.
E il resto del mondo AI come se la sta cavando? ChatGPT, dopo il successo dei primi mesi, a giugno ha segnato il primo calo nell’utilizzo da parte degli utenti. Dall’altra parte, invece, c’è Elon Musk che dopo aver firmato la lettera per chiedere la sospensione dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, ha annunciato l’inizio dell’attività della sua nuova startup xAI. Di cosa si occuperà? Ovviamente di intelligenza artificiale
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