Blocca giornalisti, sblocca giornalisti: le ultime 48 ore folli di Musk su Twitter

Cosa lega la sospensione temporanea degli account di questi giornalisti a @ElonJet e a Mastodon?

18/12/2022 di Redazione

Giovedì Twitter ha sospeso gli account di almeno otto giornalisti. Tra questi ci sono alcuni che lavorano per testate molto note a livello internazionale come Ryan Mac del New York Times, Drew Harwell del Washington Post e Donie O’Sullivan della CNN. Nello stesso giorno è stato sospeso anche il profilo ufficiale di Mastodon, un social network considerato da molti utenti come alternativa a Twitter. Una serie di decisioni che, come già accaduto nel recente passato, hanno provocato numerose polemiche nei confronti di Elon Musk. E, infatti, nel giro di poche ore un sondaggio pubblicato proprio sul suo canale social ha smentito parte delle decisioni di quel che era (perché secondo le ultime stime potrebbe non esserlo più) l’uomo più ricco del mondo, “obbligandolo” ad abolire la sospensione Twitter di quei giornalisti. Ma cosa è successo in quelle frenetiche ore?

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Il filo che lega la sospensione di @ElonJet, dell’account di Mastodon e di quelli dei giornalisti

Appena un giorno prima Elon Musk, attuale capo di Twitter, era stato criticato per la sospensione dell’account @ElonJet che monitorava gli spostamenti del jet privato di Elon Musk basandosi su dati di dominio pubblico. L’account è stato creato ed era gestito dal ventenne Jack Sweeney e Musk ha dichiarato che vorrebbe denunciare Sweeney per aver messo a rischio la sua sicurezza personale e quella di suo figlio di due anni, X. Un mese fa Musk aveva dichiarato che non avrebbe sospeso @ElonJet in nome della libertà di espressione che ispira la sua attività di capo di Twitter ma giovedì Musk ha scritto in un tweet che «qualsiasi account che diffonde pubblicamente online informazioni personali e private sarà sospeso, poiché si tratta di una violazione della sicurezza fisica. Questo comprende la pubblicazione di collegamenti a siti con informazioni sulla posizione in tempo reale di qualcuno», introducendo di fatto una nuova regola sulla piattaforma. Musk ha raccontato nello stesso tweet che la sera precedente uno «stalker pazzo» aveva seguito un’auto perché era convinto che trasportasse Musk, invece a bordo c’era X e di conseguenza ha annunciato la decisione di denunciare Sweeney.

Twitter giornalisti sospesi, la ricostruzione

L’imprenditore Mike Solana ha scritto in un tweet che circa la metà degli account di giornalisti sospesi da Twitter avevano pubblicato nelle ore precedenti un collegamento all’account Mastodon di @ElonJet. Musk ha risposto a Solana dicendo che la nuova regola di Twitter, cioè il divieto di pubblicare informazioni personali sensibili, «si applica ai “giornalisti” così come a tutti gli altri» e che i giornalisti in questione «hanno pubblicato la mia esatta posizione in tempo reale, fornendo le coordinate precise a chiunque voglia assassinarmi».

La CNN ha pubblicato una dichiarazione riguardante la decisione di Twitter di sospendere gli account dei giornalisti e in particolare quello di Donie O’Sullivan. La CNN ha detto di aver chiesto spiegazione a Twitter e che «rivaluterà la propria relazione con Twitter» in base alla risposta che otterrà dall’azienda.

L’azienda ha risposto, indirettamente, nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 dicembre, con il tweet di Musk che – citando il sondaggio lanciato da lui stesso – ha annunciato la fine della “pena” Twitter giornalisti. Dunque, la vox populi ha smentito le forche caudine Muskiste.

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