Il ruolo dei bot di Twitter durante le proteste cinesi contro la politica zero Covid

Non è la prima volta che, tramite bot Twitter, si cerca di oscurare notizie e immagini delle proteste in Cina

14/12/2022 di Ilaria Roncone

La ricerca che ha portato a conoscere le nozioni relative al ruolo bot proteste Cina è frutto del lavoro dell’Atlantic Council’s Digital Forensic Research Lab. La conclusione è che l’uso di contenuti spammati da account bot ha agito oscurando il materiale relativo alle proteste. Cercando nomi di grandi città cinesi, dal 21 novembre al 30 novembre 2022 e con un picco il 28 novembre, i ricercatori hanno testimoniato come 3.500 account abbiano menzionato le tre città più grandi della Cina pubblicando contenuti su servizi di escort. C’è un legame con un’azione di soppressione da parte del governo cinese? Non ci sono prove, almeno per ora, ma risulta interessante approfondire la questione poiché ci sono osservatori della vicenda che hanno accusato il governo di provare a censurare le notizie sulle proteste.

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Ruolo bot proteste Cina, metodologia e risultati della ricerca

NPR ha scaricato i risultati delle ricerche Twitter che menzionavano Pechino, Shanghai e Guangzhou dal 21 novembre al 1° dicembre 2022, suddividendo il set in tre branche di uguale durata. Gli account classificati come bot, in questa ricerca, sono quelli che hanno twittati più di 72 volte a giorno. In concomitanza, il team di moderazione che lavora per lingue diverse dall’inglese – considerato il passaggio alla direzione Musk – è stato sciolto.

Pur considerando che l’uso di materiale spam proveniente da account bot per oscurare informazioni e immagini delle proteste è una tattica che, notoriamente, il governo cinese usa e che ha usato durante le protesti di Hong Kong, non ci sono prove che – anche in questo caso – i bot che hanno agito siano frutto di scelte governative.

Se non è il governo, di chi potrebbe trattarsi?

Secondo i ricercatori potremmo trovarci davanti a quello che viene chiamato hashtag hijacking, in cui determinate organizzazioni individuano quelli che sono gli argomenti in tendenza e si inseriscono nel flusso pubblicando contenuti che non hanno niente a che fare col tema così da portare un traffico maggiore ai loro account.

Una cosa simile è già successa, come fa notare NPR, quando la presidente della Camera Nancy Pelosi ha visitato Taiwan suscitando le ire del governi cinese. Su questa base sono nati accesi dibattiti sui social, intercettati da gruppi di fan di artisti coreani e cinesi che hanno utilizzato gli hashtag di riferimento per aumentare la popolarità dei loro idoli sui social.

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