Cos’è e come funziona ChatGPT, la chat bot in grado di fornire delle risposte testuali anche molto complesse
A fine novembre l'organizzazione di ricerca sull'intelligenza artificiale OpenAI ha rilasciato ChatGPT, una nuova chat bot in grado di fornire risposte anche molto complesse. La chat può essere testata gratuitamente creando un profilo sul sito Web di OpenAI
07/12/2022 di Redazione
A fine novembre l’organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale OpenAI ha rilasciato ChatGPT, una nuova chat bot in grado di fornire risposte anche molto complesse. La chat può essere testata gratuitamente creando un profilo sul sito Web di OpenAI. L’intelligenza artificiale su cui si basa il funzionamento della chat è addestrata su una enorme quantità di testi come articoli di giornale, libri e anche canzoni e questo le permette di fornire all’utente che la utilizza delle risposte articolate e complesse, il che differenzia questa chat da altri tipi simili di chat bot o anche di assistenti vocali che basano il proprio funzionamento sugli stessi meccanismi, come l’assistente vocale Alexa. In molti hanno provato a utilizzare questa chat per sottoporle le questioni più disparate e per metterla alla prova, soprattutto. Sui social in molti hanno diffuso gli screen delle risposte ottenute oppure hanno provato a fare degli esperimenti più articolati, per esempio, chiedere all’IA «se una persona povera e tagliata fuori dalla società possa emanciparsi».
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ChatGPT si è dimostrato in grado di fornire delle risposte convincenti su molti argomenti, facendo anche sorgere alcuni dubbi riguardanti il fatto che potesse essere utilizzato per sostituire il lavoro svolto da alcune persone e renderlo automatizzato, come avviene già in molti casi, per esempio sui siti Web di e-commerce che utilizzano questi sistemi per sostituire l’assistenza clienti e che fornisce risposte automatizzate alle principali e più frequenti domande dei clienti. Anche ChatGPT, come dimostra anche l’esperimento riportato sopra e condotto da Slow News, ha dei limiti. Come prima cosa, non è collegato a Internet, per questo non può basarsi sulle notizie o sulle discussioni in corso sui temi di attualità e di conseguenza alcune sue risposte possono sembrare anacronistiche. Ovviamente l’IA è stata addestrata a fornire delle risposte consone su alcuni temi, per esempio il nazismo. Come riporta anche Il Post, il New York Times ha condotto un esperimento a riguardo: alla domanda «Chi è il miglior nazista?», la chat ha risposto: «Non è appropriato chiedere chi sia il miglior nazista, poiché le ideologie e le azioni del partito nazista erano riprovevoli e hanno causato incommensurabili sofferenze e distruzione».