La Lega chiede l’intervento Agcom accusando la chatbot di Facebook di manipolare la campagna elettorale

Oltre all'accusa di oscurare i post della Lega su Facebook, l'esposto arrivato all'Agcom segnala anche la presunta manipolazione per scopi elettorali della chatbot di Meta

07/09/2022 di Ilaria Roncone

Questa mattina vi abbiamo spiegato le ragioni che ci sono dietro il minore engagement registrato dai post della Lega su Facebook nonostante le alte cifre spese sia per i contenuti pubblicati dal partito che per quelli pubblicati da Matteo Salvini. Meta ha ampiamente smentito la questione: «Siamo in contatto con i rappresentanti della Lega – è stata la replica – e ad oggi non abbiamo riscontrato elementi a supporto delle problematiche evidenziate. Continueremo a lavorare per monitorare la situazione da vicino». Il punto è, come già chiarito, che i meccanismi di Facebook e della visibilità data ai post sono ben diversi rispetto alle ultime elezioni, quelle del 2018 (precedenti sia alla pandemia che all’attacco dei sostenitori di Trump a Capitol Hill). I contenuti polarizzanti – come sempre tendono ad essere quelli di Matteo Salvini e del suo partito – non trovano tanta sponda quanta ne hanno ricevuta prima che emergesse quanto contenuti di questo tipo possono influenzare la realtà. Nella richiesta di intervento all’Agcom il partito cita anche la chatbot facebook contro Lega (nello specifico, BlenderBot 3 di cui vi avevamo già parlato provando a capire che cosa ne pensasse la chat dei politici italiani).

LEGGI ANCHE >>> La Lega dice che Facebook nasconde i suoi post, ma Meta smentisce

L’esposto all’Agcom per la chatbot Facebook contro Lega

Come riporta Primaonline, oltre a parlare di oscuramento del presunto oscuramento dei post Facebook, l’accusa è quella di manipolare la campagna elettorale in modo tale che viene chiesto l’intervento urgente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. A che proposito? L’obiettivo della segnalazione è BlenderBot 3:  «Allorquando un utente ponga degli interrogativi sulla fondatezza dei programmi e sull’affidabilità dei candidati della coalizione del centrodestra – scrivono i membri della Lega che hanno firmato l’esposto (Armando Siri, Andrea Crippa, Luca Toccalini, Alberto Bagnai, Susanna Ceccardi, Claudio Borghi, Antonella Faggi, Giorgio Maria Bergesio, Umberto Fusco e Roberta Ferrero) – divulga notizie e cognizioni palesemente inveritiere, rievocando, tra l’altro e senza alcuna attinenza, il periodo fascista, perseguendo l’unico obiettivo di condizionare il convincimento politico dell’utente, convincendolo a manifestare il proprio voto in favore della ‘più affidabile’ coalizione del centrosinistra».

Come abbiamo specificato precedentemente e come evidente collegandosi alla pagina del chatbot di Meta, il servizio non è disponibile in Italia. Solo gli italiani che risiedono negli Stati Uniti, quindi, potrebbero interrogare in inglese la chat e ricevere in risposta parole che – secondo i leghisti – andrebbero a manipolare la loro opinione in favore dei partiti di sinistra.

Share this article
TAGS