La denuncia al leghista Di Giulio per il video (rimosso) su Facebook con la donna rom
Nonostante la rimozione dei contenuti - anche del successivo post di commento della decisione della piattaforma - continuano le polemiche
07/09/2022 di Redazione

Non è bastato l’intervento di Facebook, che aveva provveduto alla rimozione del video di Alessio Di Giulio (il consigliere leghista che aveva immortalato una donna rom, chiedendo di votare Lega per «non vederla più» in Italia): l’onda lunga delle polemiche per il consigliere comunale della Lega a Firenze sta continuando e sembra continuerà anche in futuro. Arturo Scotto, fondatore di Articolo Uno, ha infatti presentato e depositato una denuncia – come comunicato attraverso i suoi profili social – contestando il reato previsto dall’articolo 604 bis del codice penale, ovvero l’odio razziale.
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Di Giulio denunciato da Scotto per il video su Facebook con la donna rom a Firenze
Denuncia formale ad autorità giudiziaria a Firenze.
Il consigliere leghista Di Giulio inciampa in un reato ignobile, normato dall’articolo 604 bis del C.P.
Odio razziale.
Le leggi sono lo strumento fondamentale per difendere i più deboli e le minoranze. pic.twitter.com/XcZd2GtqOZ— Arturo Scotto (@Arturo_Scotto) September 7, 2022
Quindi, la denuncia farà il suo corso e verrà valutata dai magistrati. Occorrerà capire, in futuro, come verrà trattata dalla giustizia fiorentina. Al momento, per quanto riguarda i post sui social network del consigliere leghista di Firenze, la situazione sembra essere piuttosto chiara. La sua attività sulla pagina Facebook è tornata indietro al 27 agosto scorso, giorno di un post piuttosto innocente insieme al suo cane per celebrare. Era già stato rimosso dalla piattaforma il video con la donna rom, mentre avevamo dato conto di un ulteriore post di Di Giulio con cui si lamentava della decisione presa dal social network di proprietà di Meta. Anche di quel post, pubblicamente, non vi è più traccia.
Insomma, l’utilizzo della comunicazione social in campagna elettorale può provocare questi effetti collaterali. Che, poi, si traducono anche in conseguenze nella vita reale, come sta testimoniando l’azione messa in campo da Arturo Scotto.