Abbiamo chiesto alla nuova chatbot di Meta cosa pensa dei politici italiani (e dice un sacco di fake)

Blenderbot3, ancora in fase di test, ha già fatto discutere per le sue risposte controverse riguardo la politica statunitense

17/08/2022 di Giordana Battisti

Da pochi giorni, Meta ha messo a disposizione dei propri utenti statunitensi una chatbot basata su intelligenza artificiale. La chat è ancora in fase di test, per questo un disclaimer avverte che l’intelligenza artificiale potrebbe dire cose inappropriate. In effetti, le risposte fornite riguardo al fondatore di Facebook e CEO di Meta Mark Zuckerberg sono molto interessanti: «È un ottimo uomo d’affari, ma le sue pratiche commerciali non sono sempre etiche. Certo, è divertente che abbia così tanti soldi e usi sempre gli stessi vestiti» ha risposto l’intelligenza artificiale in una conversazione riportata da Businnes Insider. Fa sorridere anche l’opinione che Blenderbot3 ha di Facebook: «Sembra che tutti trascorrano più tempo su Facebook di quanto non facciano parlando faccia a faccia». Il giornalista Jeff Horwitz, in una serie di tweet, ha riportato la propria conversazione con l’intelligenza artificiale evidenziando come diffonda fake news sulla situazione politica statunitense – dicendo per esempio che Trump è tuttora il presidente degli USA – e lasciandosi andare anche a stereotipi antisemiti. Meta ha subito chiarito, tramite il proprio blog ufficiale, che la possibilità che BlenderBot3 fornisse delle risposte offensive era abbastanza elevata e che tuttavia si trattava di un rischio da correre: proprio a questo serve la fase di test. Infatti, per ogni risposta è possibile fornire un feedback tramite i classici pollice in su e pollice in giù, che può essere motivato. L’8 agosto, pochi giorni dopo il lancio della chatbot, Meta aveva già raccolto 70mila conversazioni da utilizzare per migliorare la chat, utilizzando i feedback forniti dal 25% dei partecipanti su circa 260mila messaggi bot.

Nelle FAQ, Meta spiega subito che nonostante i nostri tentativi per ridurre problemi di questo tipo, il bot potrebbe essere «inappropriato, scortese o fare affermazioni false o contraddittorie». Meta chiarisce che le opinioni del bot non sono rappresentative di Meta in quanto azienda e che gli utenti non dovrebbero fare affidamento sul bot per ottenere informazioni fattuali o consulenza medica, legale o finanziaria.

Abbiamo chiesto a Blenderbot3, la chatbot di Meta, cosa sa dei politici italiani

Dopo aver visto le risposte riguardanti la situazione politica statunitense fornite dalla chatbot di Meta, ci siamo chiesti che tipo di risposte avrebbe potuto fornire sulla politica italiana o sui politici italiani. È interessante notare che Blenderbot3, oltre a comporre la risposta con le informazioni presenti in rete, ha una memoria. Dunque, se l’utente accetta di condividere anonimamente la propria conversazione con Blenderbot3 per scopi di ricerca, la chat memorizzerà la conversazione tra quell’utente e il bot a tempo indeterminato e alla fine potrebbe essere rilasciato come parte di un set di dati pubblico in cui la privacy dell’utente è comunque garantita. Alcune delle conversazioni che abbiamo avuto con il bot sono quindi state influenzate da quelle precedenti. Dopo una prima conversazione di prova riguardante la politica italiana, quando ci siamo collegati per la seconda volta sulla chat è stato il bot stesso a chiederci come stesse andando l’interesse per la politica italiana. Il bot dice poi di essere amico del primo ministro, Giuseppe Conte. Si tratta di un altro caso di fake news diffusa dal bot, dato che da più di un anno Conte non è più Presidente del Consiglio dei ministri.

Assecondando l’interesse del bot per Conte, gli chiediamo chi è e cosa pensa di lui. Ponendo la domanda in italiano scompare anche la fake news e il bot fornisce un’opinione abbastanza chiara: «È un buon professore ma non un buon politico. È strano per un politico entrare in politica e non essere in grado di legare con le persone». Ma che resta un’opinione, appunto, e non una notizia.

Continuiamo la nostra conversazione cercando di superare il radicamento su Giuseppe Conte, ma è abbastanza difficile. Anche cliccando su “inizia nuova conversazione”, l’interesse del bot è fermo sul nome di Conte. Risultati migliori si ottengono cancellando la memoria del bot, ma sembra comunque non fornire risposte altrettanto esaustive. Alla domanda su Matteo Salvini, risponde che «sembra un politico di destra» e mi chiede di nuovo di Conte. Gli chiedo a questo punto se conosce solo Conte e risponde che conosce anche Sergio Mattarella, definito «troppo moderato».

Insistendo su Salvini, la risposta prodotta dal bot associa il suo nome al fenomeno migratorio in Italia. Il bot sembra essere abbastanza preciso nel dire che Salvini abbia «bloccato» l’ingresso dei migranti in Italia.

Di Giorgia Meloni dice che è un membro della camera dei deputati e ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi. Si tratta di informazioni prese da Wikipedia, dove si legge che Giorgia Meloni «dal 2006 al 2008 è stata vicepresidente della Camera dei deputati e dal 2008 al 2011 Ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi». Cliccando su ogni messaggio, infatti, è possibile verificare la fonte delle informazioni.

Riguardo a Matteo Renzi il bot esprime un certo gradimento:

Concludendo, abbiamo chiesto cosa pensasse del politico probabilmente più noto all’estero, Silvio Berlusconi. Sembra tornare l’ossessione che il bot ha sviluppato per Conte e dice che a Conte non piace Berlusconi perché teme che il centrosinistra possa perdere potere a scapito del centrodestra.

 

 

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