Il grande passo di Facebook che rende la crittografia end-to-end obbligatoria di default su Messenger

Al momento, era possibile attivarla a seconda delle conversazioni e non tutti gli utenti erano attenti ad attivarla

11/08/2022 di Redazione

Spazio alla crittografia anche nelle chat di Messenger. Non soltanto come opzionale, ma come scelta preimpostata per quanto riguarda ogni chat del servizio di messaggistica istantanea di Meta. Si tratta di traslare uno standard che Meta, originariamente, aveva applicato a WhatsApp e che, adesso, è stato esteso in maniera molto larga anche su Messeger stesso. Secondo l’ultimo aggiornamento della piattaforma, infatti, la crittografia end-to-end sarà inserita di default per ogni conversazione su Messenger. Al momento, invece, la crittografia end-to-end era disponibile soltanto in via opzionale. Ogni volta che veniva avviata una conversazione attraverso questo strumento, infatti, veniva chiesto all’utente se fosse intenzionato ad attivare la crittografia end-to-end. Il risultato era che soltanto una minoranza di utenti, particolarmente attenti al tema della sicurezza informatica, si prendevano la briga di attivare questa funzionalità alle proprie conversazioni.

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Crittografia end-to-end su Messenger, la svolta di Meta

In tutto questo, l’allargamento della funzionalità permetterà – almeno in teoria – agli utenti di avere la titolarità delle proprie conversazioni, senza nemmeno passare dalle terze parti, anche se queste dovessero essere i gestori della piattaforma. Ora, se è molto difficile – ed è stato questo l’enigma che ci ha sempre contraddistinto ogni volta che si parla di crittografia perché, alla fine, chi custodirà il custode? – che i dati delle conversazioni non siano effettivamente raggiungibili da Meta, la promessa della crittografia (più che la crittografia stessa) rappresenta un passo in avanti verso una maggiore percezione (più che consapevolezza) di sicurezza.

Bisognerà conciliare l’esigenza della crittografia con la pervasività delle piattaforme. Facebook non ha fatto altro che restituire i dati di conversazioni di una adolescente che voleva abortire (non seguendo la legge dello stato in cui risiedeva) con la madre alle forze dell’ordine che le avevano richieste. Anche per rispondere alle ondate di critiche che il social network ha ricevuto in questa circostanza, Meta ha pensato di estendere e di uniformare il sistema di crittografia end-to-end a tutte le sue piattaforme di messaggistica. Messenger sarà il prossimo passo, seguirà WhatsApp e anche la sperimentazione dei DM di Instagram. Sarà all’altezza di questa sfida? O sarà il solito specchietto per le allodole?

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