La risposta di Jack Dorsey sul caso Twitter files

Cosa sono i Twitter files, cosa contengono e perché se ne sta parlando così tanto?

14/12/2022 di Giordana Battisti

Jack Dorsey, noto per essere il fondatore di Twitter, è intervenuto sul caso dei cosiddetti Twitter files. Il giornalista Matt Taibbi ha pubblicato su Twitter dei documenti, i Twitter files appunto, ottenuti da fonti interne all’azienda che mostrano mostrano delle conversazioni avvenute tra alcuni dipendenti di Twitter per prendere una decisione riguardante un controverso articolo pubblicato dal New York Post e che conteneva delle gravi accuse nei confronti di Hunter Biden, il figlio dell’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden. L’articolo conteneva dei materiali provenienti dal computer di Hunter Biden ma non era chiaro se fossero stati ottenuti in modo illegale, tramite hacking per esempio, oppure se fossero trapelati in altri modi. In ogni caso Twitter e altri social network avevano deciso di limitare la diffusione di post che facessero riferimento all’articolo del New York Post. Twitter in particolare aveva deciso di bloccare per un paio di giorni il profilo ufficiale del New York Post.

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La dichiarazione di Jack Dorsey sui Twitter files

Secondo Dorsey l’azienda non avrebbe nulla da nascondere sulla questione ma «solo molto da cui imparare». Elon Musk, attuale proprietario di Twitter, ha promosso sul suo account la pubblicazione di vari documenti, come e-mail e conversazioni tra i dipendenti di Twitter su Slack, che riguardano argomenti come la decisione di sospendere l’account dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Proprio il modo in cui questi documenti sono stati presentati e diffusi ha spinto Dorsey a replicare alle accuse nei confronti della vecchia amministrazione e riguardanti soprattutto le regole sulla moderazione dei contenuti sulla piattaforma. Dorsey non sarebbe d’accordo con questo modo di presentare i documenti né probabilmente con quanti parlano di censura o di limitazione della libertà di espressione per quanto riguarda il caso di Hunter Biden e altri argomenti contenuti nei Twitter files. Nella sua dichiarazione afferma che «sono stati commessi degli errori» su Twitter ma che a suo avviso l’azienda non aveva «nessuna cattiva intenzione o programmi nascosti e tutti hanno agito secondo le migliori informazioni che avevamo al momento». Dorsey scrive che «desidera che Twitter e ogni azienda diventino trasparenti in tutte le loro azioni» e che vorrebbe i documenti trapelati venissero considerati e interpretati da vari punti di vista. È possibile infatti che Musk abbia scelto i documenti da pubblicare al fine di attaccare la precedente amministrazione e in molti casi Musk ha anche accusato alcuni ex dipendenti di Twitter di non aver fatto nulla per bloccare la diffusione di materiale pedopornografico sulla piattaforma. A questo proposito Dorsey scrive che «gli attuali attacchi ai miei ex colleghi potrebbero essere pericolosi e non risolvono nulla».

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