Musk, così Twitter oscurò il caso Hunter Biden
I Twitter Files raccontati da Taibbi, come e perché stop storia
03/12/2022 di Redazione
A tre settimane dalle elezioni presidenziali americane del 2020 Twitter di Elon Musk svolse un ruolo di primo piano, oscurando lo scoop del New York Post sulle email segrete di Hunter Biden, figlio del candidato democratico Joe Biden. E l’operazione potrebbe essere stata fatta, probabilmente, su richiesta del team della campagna di Biden, spingendo gli addetti ai controlli sui contenuti dei post a violare alcune regole interne. Ma in gioco c’era l’impatto sulla campagna elettorale. È quanto ha riportato l’agenzia di stampa Agi.
LEGGI ANCHE –> Censis, Italia non cresce e vive in uno stato di latenza
La storia è stata raccontata su Twitter con un lunghissimo thread dal giornalista freelance Matt Taibbi, collaboratore della rivista Rolling Stones, il cui scoop era stato annunciato più di un’ora prima da Elon Musk, con una serie di post che avevano mandato in fibrillazione milioni di follower del miliardario e proprietario del social. File interni segreti sarebbero stati messi a disposizione della rete. Quello che è emerso è un sistema strutturato di controllo e revisione dei tweet, anche su richieste dettagliate partite da Washington: Taibbi premette che il rapporto diretto con il team di controllo di Twitter ce lo avevano entrambi i partiti, e la stessa Casa Bianca, sotto Donald Trump, aveva fatto richieste per censurare alcuni post e account, e le richieste “erano state accolte e soddisfatte”.
Elon Musk rende pubblici i ‘Twitter Files’ sul computer di Hunter Biden, il figlio del presidente Joe Biden. Il patron di Tesla li rende disponibili tramite il giornalista indipendente Matt Taibbi che, in una lunga serie di tweet, racconta i contenuti dei documenti e allega email sul “come e perché Twitter ha bloccato la storia del computer di Hunter Biden”. Nel tweet numero 18 afferma: “Twitter ha preso misure straordinarie per sopprimere la storia” del computer di Hunter Biden del New York Post “rimuovendo link e mettendo in guardia su quello che poteva essere ‘non sicuro’. Hanno anche bloccato la sua trasmissione diretta via messaggio, uno strumento riservato ai casi estremi come la pedopornografia”. È quanto ha riportato l’agenzia di stampa Ansa.
[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]