I misteriosi “superfan” di Putin in missione su Facebook

Sulla piattaforma c'è una fitta rete di gruppi pro-Putin che condivide immagini sorridenti del presidente per trasformare la percezione del leader nel mondo

11/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Putin e le sue azioni sono condannate da più di un mese da gran parte dei governi e dalle loro popolazioni, ma esiste anche una parte del mondo che sostiene l’invasore e la sua terribile guerra in Ucraina. Stiamo parlando dei misteriosi superfan di Putin su Facebook: esiste, infatti, una fitta rete di gruppi sulla piattaforma – gestiti da utenti con motivazioni oscure – che avrebbe l’obiettivo di trasformare la percezione del leader russo. I post di questi gruppi, infatti, ritraggono il presidente Vladimir Putin sorridente e pacifico. Ma che cosa fanno questi misteriosi superfan e da dove vengono?

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Superfan di Putin su Facebook: scoperta una grande rete sulla piattaforma di gruppi a sostegno del leader

BBC e ricercatori dell’«Institute for Strategic Dialogue» (ISD), hanno indagato sulle attività di questi gruppi: gli esperti dell’Institute hanno individuato 10 gruppi pubblici pro-Putin, con nomi del tipo «Vladimir Putin – Leader del mondo libero». I gruppi vantano più di 650.000 membri tra di loro e sugli stessi si trovano foto e messaggi di lode all’invasore, tradotti in diverse lingue, tra cui inglese, russo, farsi, arabo e khmer. I gruppi sono popolari ed anche molto attivi; infatti, secondo i ricercatori, nell’ultimo mese, sono stati pubblicati nei gruppi circa 16.500 post, con più di 3,6 milioni di interazioni. Trovare i gruppi su Facebook è molto semplice: facendo una rapida ricerca ci si imbatte, per esempio, nel gruppo «PUTIN VLADIMIR» che descrive il leader come «uomo di eccezionale tempra, intelligente, dotato di qualità non comuni», che è riuscito a riportare la Russia nel ruolo che gli compete a livello internazionale, e che presenta come ultimo post la negazione del massacro di Buča: «mentre i media occidentali si sono affrettati ad attribuire la colpa del “massacro di Buča” all’esercito russo, persino il Pentagono ha affermato di non avere elementi che provano il coinvolgimento della Russia. Di seguito la traduzione dell’analisi effettuata da Gennadij Zjuganov, leader del Partito Comunista della Federazione Russa».

L’obiettivo di questi gruppi, ovviamente, è quello di sostenere Putin e presentarlo all’opinione pubblica come un eroe che resiste all’Occidente e che vanta un importante sostegno internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, le immagini condivise sul gruppo dai vari membri ritraggono il leader russo mentre cammina con un fisico imponente, sicuro, mentre tiene in braccio dei cuccioli o fissa audacemente il proprio sguardo nella telecamera, saluta le truppe o cavalca una serie di animali selvatici, inclusi orsi e leoni. Questi gruppi hanno raggiunto più di 100.000 nuovi membri dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio. Ma chi sono le persone che ne fanno parte? Molti dei fan di Putin – identificati come amministratori dei gruppi -, hanno account duplicati con lo stesso nome. I ricercatori hanno identificato almeno 100 account di questo tipo nella rete. Sono account che alternano messaggi commoventi a scambi di emoji a forma di cuore e che, contemporaneamente, amministrano i gruppi pro Putin. Tra i membri dei gruppi ci sono anche utenti che fingono di essere la Federazione Russa o i servizi di sicurezza russi, chiaramente falsi. Secondo l’Institute for Strategic Dialogue, l’esecuzione di account duplicati è una potenziale violazione della politica di Facebook sul comportamento non autentico.

Secondo il ricercatore capo dell’Institute, Moustafa Ayad, questa pratica rappresenterebbe un esempio di «astroturfing», cioè un’operazione online che coinvolge più account e che falsamente dà l’impressione di avere un profondo e più ampio supporto di base. La campagna pro-Putin, secondo il rapporto dell’Istituto, «crea l’apparenza di un ampio sostegno a Putin e al Cremlino all’ombra dell’invasione e fa affidamento su … resoconti non autentici per raggiungere il suo obiettivo».

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