«Mi sono resa conto che non ho tempo per essere frustrata o stressata. Ho bisogno di aiutare le persone che si trovano vicino al confine e le persone che sono rinchiuse nelle città», ha dichiarato il fondatore del gruppo Facebook «Host a Sister», aggiungendo che «siamo così piccoli, ma siamo un paese così coraggioso. Guardiamo film sui supereroi, ma penso che i nostri soldati dell’esercito siano supereroi». Host a Sister sta diventando uno dei gruppi Facebook di riferimento per gli ucraini che trovano alloggio in Polonia. Un gruppo nato nel 2019 per dare ospitalità temporanea a donne «zaino in spalla» e turisti. Ma dall’irruzione di Putin in Ucraina, centinaia di persone di tutto il mondo – da La Spezia a Charleston -, hanno utilizzato il gruppo per aiutare i profughi ucraini. Solo nella scorsa settimana, il gruppo è stato raggiunto da 21.477 nuovi membri e ha visto la pubblicazione di 2.467 post, con tantissimi utenti che hanno offerto cibo, vestiti, alloggio ed anche biglietti aerei. Il fondatore del gruppo, Rashvinda Kaur, si dichiara molto orgoglioso della gratitudine delle persone: «all’inizio, mi sono sentito molto sopraffatto perché avevamo molto lavoro di moderazione da fare», e molto felice e grato «per tutta la gentilezza e per tutte le storie belle e felici che ne sono venute fuori».
Come i gruppi di couchsurfing di Facebook sono diventati un mezzo essenziale per gli ucraini in fuga in Polonia
Il gruppo Facebook «Host a Sister» nasce nel 2019 per dare alloggio a donne con lo zaino in spalla, ma da più di un mese è a servizio dei profughi ucraini
07/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Il gruppo Facebook «Host a Sister» è composto da 259.595 membri ed è stato creato – nel maggio del 2019 – per aiutare le donne in viaggio a reperire un alloggio sicuro. Dall’inizio della guerra, però, i suoi membri si sono organizzati per fornire aiuto e alloggio ai rifugiati ucraini in Polonia. I i suoi moderatori, tuttavia, temono che i rifugiati che utilizzano la piattaforma possano esporsi a rischi per la privacy. Ad ogni modo, i gruppi di couchsurfing su Facebook per gli ucraini si stanno rivelando fondamentali durante l’invasione russa.
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Gruppi di Couchsurfing su Facebook per ucraini: in che modo stanno aiutando la popolazione in fuga
Per persone come Iryna, gruppi come «Host a Sister» sono diventati l’unica salvezza, anche perché la piattaforma fornisce accesso a informazioni essenziali a chi scappa dalla guerra, mentre cerca cibo e riparo. Emre Korkmaz, docente di studi sulla migrazione e ricercatore presso l’Università di Oxford, ritiene che l’informazione sia importantissima tanto quanto il riparo e il cibo: «non si tratta solo degli ostacoli fisici e dei confini che [rifugiati e migranti] devono superare. Hanno anche bisogno di un’infrastruttura digitale per ricevere informazioni vitali per il viaggio e, una volta arrivati, integrarsi nella società ospitante». Il problema rimane, però, la sicurezza degli ucraini in fuga. Alcuni moderatori del gruppo Facebook, infatti, temono che l’utilizzo del gruppo possa compromettere la sicurezza dei rifugiati, poiché sempre più persone utilizzano la piattaforma. Per impedire la divulgazione di informazioni sensibili, i moderatori hanno deciso di bloccare i commenti sui post relativi ai rifugiati ucraini, invitando i membri del gruppo a mettersi in contatto con loro in privato. Kaur a tal proposito ha fatto sapere che il gruppo approva ancora tutti i post ma che intende assicurare che «le conversazioni avvengano in privato, piuttosto che tutte le 250.000 persone vedano informazioni molto sensibili».