Cosa bisogna scrivere nelle sei righe a ‘risposta aperta’ della nuova autocertificazione per la fase 2
04/05/2020 di Redazione
Qualsiasi autocertificazione pubblicata sui social network o su altri siti prima del 3 maggio – data in cui il Viminale ha presentato la nuova autocertificazione per la fase 2 dell’emergenza coronavirus – è da considerarsi carta straccia. Non c’è alcun riferimento esplicito alle visite ai congiunti sul nuovo modulo di autocertificazione valido dal 4 maggio, per questo motivo occorrerà inserire questi dettagli di propria spontanea volontà: non a caso, i funzionari del Viminale hanno lasciato ampio spazio per altre dichiarazioni alla fine del documento, nelle sei righe bianche autocertificazione.
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Sei righe bianche autocertificazione, guida a come compilarle
Qual è il modo migliore di compilare queste sei righe bianche autocertificazione? Occorre innanzitutto barrare una delle quattro possibilità che vengono fornite dal Viminale per giustificare la propria uscita di casa: comprovate esigente lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità e motivi di salute. Nelle situazioni di necessità possono essere comprese anche le famose visite ai congiunti. Queste ultime andranno specificate nelle sei righe aperte autocertificazione: occorrerà indicare non, sia inteso, il nome e il cognome del congiunto, ma il grado di parentela di quest’ultimo, senza lasciarsi andare a dettagli inutili da questo punto di vista. È importante, infatti, che il congiunto rientri in una di queste categorie: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).
Sei righe bianche autocertificazione e la validità di quella precedente
Nello spazio di sei righe bianche autocertificazione possono essere inseriti anche i motivi di salute che portano a uscire di casa, così come la necessità di recarsi presso un supermercato per fare compere, per recarsi in un ristorante/bar dove poter usufruire del servizio di asporto. L’esercizio fisico nei pressi della propria abitazione non ha bisogno di giustificazioni con l’autocertificazione, mentre è più prudente compilare il campo quando si tratta di effettuare esercizio fisico in un raggio superiore ai 200 metri dalla propria abitazione.
Vale la pena ricordare che le autorità hanno indicato come valida anche la precedente autocertificazione: in quel caso, occorrerà barrare tutti i riferimenti ai vecchi dpcm (si tratta degli spazi tra parentesi che accompagnano le quattro voci che giustificano gli spostamenti).