Nelle trattative con l’Europa, Meloni potrebbe arrivare fino alla rinuncia del limite sul POS

Il governo darebbe priorità ad altre misure di bandiera, visto che questa - tra le altre cose - impatterebbe poco a livello di consenso

06/12/2022 di Redazione

In queste ore – è cosa nota – si attende il pronunciamento della commissione europea sulla bozza della manovra approvata da Palazzo Chigi, il cui esame sta passando – secondo l’iter burocratico previsto – alle camere. In modo particolare, ci sono due provvedimenti che vengono cerchiati in rosso a Bruxelles: si tratta dell’innalzamento del tetto del contante e, soprattutto, l’istituzione del limite di 60 euro per far accettare agli esercenti in via obbligatoria i pagamenti elettronici. Proprio su quest’ultima misura, negli ultimi giorni, abbiamo assistito a un vero e proprio valzer, con Giorgia Meloni che – nel corso della sua rubrica social “Gli appunti di Giorgia” – è arrivata addirittura a definire la soglia di 60 euro indicativa, con l’evidente intenzione di ridiscuterla. Ma che si possa arrivare addirittura al ritiro del limite del POS?

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Ritiro limite POS, le valutazioni di Giorgia Meloni

In effetti, la limitazione della circolazione del contante è uno degli obiettivi del Pnrr che potrebbero influire sullo sblocco della prossima tranche di finanziamento europeo per il 2023, quei 40 miliardi di euro senza i quali l’Italia annasperebbe e non poco dal punto di vista dei conti pubblici. Le valutazioni che stanno facendo a Palazzo Chigi – secondo il quotidiano Repubblica – vanno nella direzione della consapevolezza di non poter rinunciare a questi fondi, soprattutto in conseguenza dell’approvazione di una misura – l’istituzione del limite per l’obbligatorietà dei pagamenti con il POS – che non è poi così tanto determinante nella narrazione politica dei partiti di maggioranza e non lo è sicuramente nel Paese reale.

Secondo le stime dell‘Osservatorio Innovative Payments che abbiamo citato ieri, infatti, nell’ultimo semestre, i pagamenti elettronici sono aumentati del 22% in Italia e la differenza sul totale tra i pagamenti digitali e i pagamenti in contante si sta assottigliando sempre di più, con le proiezioni che indicano che nel giro di 2-3 anni potrà avvenire il sorpasso vero e proprio. Dunque, possibile che nelle pieghe della discussione alla Camera e al Senato, la parte della legge di bilancio sul limite POS possa essere rivista, con un ritorno alla soglia dei 30 euro di cui si era parlato nelle prime settimane del nuovo esecutivo, o addirittura cassata, facendo dunque prevalere l’attuale disposizione di legge che, dal 1° luglio 2022, sanziona gli esercenti che non accettano pagamenti elettronici per qualsiasi importo. Fosse anche il costo di un caffè: con buona pace di Matteo Salvini e della sua grande passione di ritirare i contanti al bancomat.

foto IPP/Mario foto IPP/Mario Romano – Varese 25/11/2022

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