Regionali in Emilia-Romagna: la vittoria di Bonaccini | RISULTATI
27/01/2020 di Enzo Boldi
Ecco i risultati Emilia-Romagna, con le proiezioni arrivate a un livello di assestamento. Nonostante la discrepanza tra i sondaggi Opinio e quelli di SWG (la differenza tra i due dati è rilevante), si può evincere che Stefano Bonaccini sarà confermato come presidente della regione dopo le elezioni del 26 gennaio 2020. Mentre il sondaggio Opinio distanzia il candidato del centrosinistra da Lucia Borgonzoni di circa 6 punti (50,2% contro 44,4%), il sondaggio SWG prevede una distanza di otto punti (51-43). In ogni caso, il risultato prevede anche che la coalizione del centrosinistra sia al momento in leggero svantaggio rispetto a quella del centrodestra. Il segnale è che sia stato applicato con frequenza il voto disgiunto. Per quanto riguarda il M5S: la lista ha raccolto il 5%, mentre il candidato Stefano Benini arriva a malapena al 3,5%.
Risultati Emilia-Romagna: com’è andato il voto
Testa a testa, invece, in Emilia-Romagna, tra i partiti: il Pd e la Lega viaggiano appaiati intorno al 31%, mentre Fratelli d’Italia si attesta con un voto di poco al di sotto dei dieci punti percentuali.
I primi exit poll in Emilia-Romagna avevano fatto segnare un punto a favore di Stefano Bonaccini: il candidato del centrosinistra aveva una forchetta compresa tra il 48 e il 51%, mentre la sua diretta sfidante Lucia Borgonzoni aveva una forchetta compresa tra il 44 e il 48%. Praticamente irrisorie le cifre del Movimento 5 Stelle con il candidato Stefano Benini (2-5%).
Risultati Emilia-Romagna, l’affluenza e gli altri dati
In attesa dei risultati Emilia-Romagna finali (con i primi exit poll dopo le 23 e le proiezioni qualche minuto dopo), l’affluenza complessiva in regione è stata da record: 66,49%.
La tornata elettorale di domenica 26 gennaio è una delle più attese. I risultati Emilia-Romagna (così come quelli in Calabria) rischiano di avere più di un riverbero in chiave nazionale e, per questo motivo, le lunghe settimane di campagna elettorale sono state molto intense, con stracci che sono volati, soprattutto, tra i favoriti della vigilia: Stefano Bonaccini (presidente uscente e rappresentante del Centrosinistra) e Lucia Borgonzoni (senatrice della Lega e sostenuta da tutto il Centrodestra). La lista dei candidati, però, conta anche altri cinque nomi tenuti lontano dal clamore mediatico per via dei sondaggi.
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E che i risultati Emilia-Romagna potrebbero rappresentare un bivio anche per l’attuale governo in carica è un dato di fatto e la campagna elettorale – in special modo tra Centrosinistra e Centrodestra (con il Movimento 5 Stelle che viaggia a fari spenti) – ha risentito di questo fattore. Nonostante le auto-rassicurazioni di Giuseppe Conte, infatti, il sentimento popolare potrebbe portare a riflessi da non sottovalutare. Ed ecco l’elenco dei sette candidati alle prossime Regionali in Emilia-Romagna.
Stefano Bonaccini (Centrosinistra)
È il candidato del Centrosinistra e anche presidente uscente dell’Emilia-Romagna. Eletto il 23 novembre del 2013, è stato in grado di far mantenere (e in qualche caso aumentare) lo standard qualitativo della Regione che ha amministrato negli ultimi 5 anni. Stefano Bonaccini ha preferito fare una campagna elettorale senza simboli politici, puntando molto sulla memoria dei cittadini che, come sottolineano i sondaggi, non hanno disdegnato il lavoro fatto in questi anni.
Lucia Borgonzoni (Centrodestra)
La senatrice leghista è la donna che potrebbe riuscire nell’impresa di strappare la Regione rossa alla sinistra. Nella sua lunga campagna elettorale, Lucia Borgonzoni (sostenuta anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia, rimasti però ai margini del duello) è stata aiutata – e non poco – dalla costante presenza di Matteo Salvini in questi mesi. Il suo puntare sul caso Bibbiano (come con la manifestazione di giovedì 23 gennaio) potrebbe essere quel chiavistello per colorare di verde l’Emilia-Romagna, per la prima volta nella storia.
Stefano Benini (Movimento 5 Stelle)
Del candidato del Movimento 5 Stelle se ne è parlato poco e i sondaggi sembrano annunciare una (già annunciata) sconfitta. L’ennesima per i pentastellati. Simone Benini, piccolo imprenditore nel settore informatico, è stato scelto dalla piattaforma Rousseau come il nome a cui affidarsi in questo affannoso tentativo di rimonta. La sua campagna elettorale è stata fiacca a livello mediatico, ma attiva sul territorio. Anche se la gaffe di Toninelli nella sua presentazione, sicuramente, non lo aiuterà.
Marta Collot (Potere al Popolo)
Potere al Popolo ci riprova, questa volta con Marta Collot. La 26enne trevigiana, che ha scelto di vivere a Bologna durante i suoi studi tra Università e Conservatorio, è sempre stata molto attiva a livello politico-sociale, fin movimento Onda ai tempi del liceo. Ora prova la scalata alla Regione Emilia-Romagna dopo tanta gavetta.
Domenico Battaglia (Movimento Vaccini Vogliamo Verità)
Per i temi trattati da sempre – e ribaditi nella sua campagna elettorale, la figura più controversa di queste elezioni (in attesa dei risultati Emilia-Romagna) è quella di Domenico Battaglia. Convinto anti-vaccinista, è laureato in Medicina e Chirurgia (con specializzazione in Urologia). Da anni si occupa di alimentazione e benessere ed è una fonte di ispirazione per chi si è schierato contro l’obbligo dei vaccini.
Stefano Lugli (L’Altra Emilia-Romagna)
Rappresentante della lista L’Altra Emilia-Romagna, Stefano Lugli non ha mai fatto della politica la sua professione, anche se è da sempre un grande sostenitore delle idee di sinistra. Ora, però, è sceso in campo lasciando gli uffici del comune di Concordia (in provincia di Modena) sfruttando anche il suo ruolo di segretario regionale di rifondazione Comunista.
Laura Bergamini (Rifondazione Comunista)
L’ultima carta a sinistra di queste elezioni in Emilia-Romagna è rappresentata da Laura Bergamini. La 59enne, che lavora come educatrice in una asilo nido di Parma, è sostenuta dalla lista di Rifondazione Comunista. Nel suo curriculum si parla anche di attività legate al mondo del lavoro, con tanto di impegni a livello sindacale.
Risultati Emilia-Romagna
Dalle 23 di domenica 26 gennaio, si scoprirà (prima con i tanto attesi exit poll e poi con i risultati Emilia-Romagna, quelli ufficiali attraverso le proiezioni) chi tra questi sette candidati avrà la meglio e guiderà la Regione per i prossimi cinque anni.
(foto di copertina: da profili Facebook dei sette candidati alle elezioni Regionali in Emilia-Romagna)