Reuters rimuove l’agenzia di stampa russa TASS dal suo mercato dei contenuti

Matthew Keen, CEO ad interim di Reuters, comunica ai suoi dipendenti l'inconciliabilità dei contenuti di TASS con il portale di informazione Reuters

23/03/2022 di Martina Maria Mancassola

Reuters rimuove TASS. Reuters è l’ennesima piattaforma che banna i contenuti e la divulgazione filo-russi fatti solo di fake news. Oggi, tramite una nota interna del CEO dell’azienda ai suoi dipendenti, il portale di informazione decide di rimuovere i contenuti dell’agenzia di stampa russa TASS da quelli del suo sito.

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Era il 28 febbraio quando il sito dell’agenzia russa TASS registrava un profondo down della piattaforma, mentre Anonymous ne rivendicava l’attacco hacker per tentare di fermare l’invasione di Putin in Ucraina. Il sito dell’agenzia TASS non è stato né il primo né l’unico a registrare interruzioni e disservizi a causa di attacchi informatici alla Russia durante la guerra e, infatti, numerosi altri portali d’informazione russi hanno subito grandi problemi di connessione. A causa di quell’attacco, sia dall’Italia, sia attraverso VPN puntati alla Russia, il sito della TASS non risultava in alcun modo raggiungibile.

Reuters rimuove TASS per contrastare la disinformazione che veicola la Russia

Oggi Reuters – agenzia di stampa britannica di proprietà della società di notizie e informazioni Thomson Reuters Corp. -, rimuove TASS dal suo mercato «business-to-business» per i clienti, nel bel mezzo delle numerose critiche su come l’agenzia di stampa statale russa stia raccontando la guerra in Ucraina. Attraverso una nota interna al suo staff, Matthew Keen, CEO ad interim di Reuters, ha infatti comunicato allo stesso: «riteniamo che rendere disponibili i contenuti TASS su Reuters Connect non sia in linea con i Thomson Reuters Trust Principles». I Reuters Trust Principles nascono nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, in accordo con The Newspaper Proprietors Association Limited e The Press Association Limited (all’epoca azionisti di Reuters) e impongono a Reuters e ai suoi dipendenti l’obbligo di agire sempre con integrità, indipendenza e libertà da pregiudizi.

TASS non ha rilasciato, per il momento, alcuna dichiarazione. L’agenzia di stampa russa è, ovviamente, stata accusata, come tanti altri portali «informativi» filo-russi che divulgano notizie fake, dall’Occidente e, in generale, da chi sostiene la libertà di stampa, di diffondere falsi racconti sulla guerra in Ucraina. C’è una ragione se dal 24 febbraio moltissime piattaforme, tra cui Google, Facebook, Twitter ed altri, hanno deciso di bloccare i loro servizi in Russia. Si pensi anche ad Apple che ha deciso di rimuovere RT e Sputnik News dall’App Store. Anche l’agenzia fotografica Getty Images avrebbe, secondo un rapporto di Forbes, interrotto i rapporti con TASS, poiché, quest’ultima, nonostante una richiesta in tal senso dalla portavoce dell’agenzia fotografica («al fine di garantire l’integrità dei contenuti che distribuiamo, richiediamo che partner e contributori si conformino»), non si sarebbe adeguata ai contenuti consentiti.

Reuters Connect ha permesso a utenti e testate giornalistiche di accedere e condividere contenuti TASS dietro abbonamento in virtù di una partnership tra le due risalente al 2020. In un comunicato stampa del 1 giugno di quell’anno, Michael Friedenberg, presidente di Reuters al tempo, dichiarava che l’adesione di TASS a Reuters Connect «si basava sulla nostra preziosa partnership», mentre Sergei Mikhailov, CEO di TASS, definiva l’accordo «un evento davvero significativo». Il CEO di Reuters ha presto dichiarato, dopo molte polemiche rivolte a Reuters proprio in virtù di questa partnership, che: «la redazione di Reuters opera indipendentemente da Reuters Connect».

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