Ora c’è anche la conferma dei numeri: i reels stanno “ammazzando” le stories su Instagram
Notjustanalytics ha realizzato un'indagine che è stata riportata da Wired sul peso che i reels stanno avendo nei confronti delle stories
13/05/2021 di Gianmichele Laino
Non c’è soltanto la guerra tra i tanti social network (sempre di più, sempre più complessi nelle funzioni proposte), ma anche all’interno di uno stesso social. Instagram, ad esempio, sembra configurare una vera e propria diatriba reels contro stories, tutta da giocare nell’ambito di una stessa barra di impostazioni. C’era stato un tempo in cui il contenuto di 15 secondi che si “autodistruggeva” in 24 ore rappresentava il modo di comunicare: era il momento in cui Snapchat aveva dettato la linea e Instagram, come al solito, vi si era accodato. Ora, invece, a dominare la scena è la modalità di comunicazione propria di TikTok, con le sue interpretazioni canore e performance di danza (al massimo, quelle di doppiaggio di film o scenette famose). Di conseguenza, lo strumento preferito da Instagram è quello che più le imita, ovvero i reels.
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Reels contro stories, il nuovo format di Instagram
C’era stata, alla fine del 2020, una decisiva svolta verso i reels da parte di Instagram. Lo possiamo dire anche alla luce di alcune informazioni riservate che il social network intendeva dare ai suoi creators in partnership. Il suggerimento era quello di puntare decisamente sui reels, cercando di implementarne l’utilizzo, di inventarsi nuove forme di comunicazione che potessero tenere conto di questa modalità di espressione, di spostare – insomma – il proprio core business sui reels.
Adesso, queste indicazioni vengono confermate anche da alcuni dati. Che, tra le altre cose, dimostrano come il social network non abbia pietà dei suoi stessi strumenti che, in passato, ne avevano creato le fortune. Per spingere sui reels, Instagram penalizza le stories. Ne ha parlato la piattaforma di analisi delle performance sui social Notjustanalytics, che ha confrontato i dati di più di 14mila creators.
Il risultato – comunicato anche attraverso alcune dichiarazioni alla testata Wired – è emblematico: Instagram avrebbe ridotto, sin dal novembre del 2020, la visibilità delle stories in media del 25%. E da questa riduzione sarebbero stati penalizzati soprattutto gli influencer di media taglia. In modo particolare, infatti, le stories – una volta visualizzate – non vengono più riproposte. Un tempo non era così: l’utente aveva a disposizione l’intera timeline delle stories di un personaggio seguito su Instagram.
Prossima missione, depotenziare le stories
La possibilità era quella di tornare nuovamente sulle stories, di scorrere fino a quella nuova, di ripetere – insomma – la visualizzazione di un contenuto postato in precedenza e in precedenza già osservato. La funzione attuale – che evita questo “replay” – ha contribuito senza dubbio alla diminuzione delle interazioni delle stories. Dall’altra parte, invece, si registra una sottolineatura sempre più marcata della sezione destinata ai reels che – tra le altre cose – vengono proposti all’utente in ordine “algoritmico”, senza la possibilità per il follower di scegliere personalmente il contenuto.
Un modo di Instagram per seguire TikTok, sicuramente, e fargli la guerra (nei mesi scorsi, il social network aveva annunciato una penalizzazione dei contenuti condivisi a partire dalla piattaforma di ByteDance). Ma anche per diventare ancora più editore. Non attento alla qualità del contenuto, ma soltanto alla sua capacità di generare interazione. Amen.