Per Ornella Vanoni, gli indagati per il caso Bibbiano «dovrebbero andare in galera senza processo»
23/07/2019 di Enzo Boldi
In rete continua a montare la protesta – fomentata da alcuni partiti – sul terribile caso degli affidamenti illeciti dei minori a Bibbiano e negli altri comuni della Val d’Enza. Dopo il faro acceso (con quasi un mese di ritardo) da Laura Pausini sui social – seguita a ruota da Filippo Neviani, in arte Nek – anche Ornella Vanoni ha utilizzato il suo profilo Twitter per dire la sua su questa triste vicenda che, però, è ancora in fase embrionale con le inchieste che vanno avanti e con la Procura di Reggio Emilia che – oltre ad aver iscritto più di venti persone nel registro degli indagati – non ha diffuso molti altri dettagli rispetto ai primi giorni post-scandalo scoperchiato dall’inchiesta dei Carabinieri denominata ‘Angeli e Demoni’.
I primi racconti, quelli usciti nelle ore seguenti alla fine delle operazioni che hanno portato alla consegna delle misure cautelari nei confronti di alcuni degli indagati, parlavano di lavaggio del cervello fatto dagli psicoterapeuti della onlus torinese ‘Hansel e Gretel’ sui bambini. L’obiettivo, secondo le pagine dell’inchiesta, era quella di convincere i minori a dichiarare di aver subito violenze e vessazioni da parte dei genitori, con il fine di procedere all’allontanamento dei piccoli dalle loro famiglie per essere affidati ad altri. Il tutto, con alta probabilità, dietro compenso. E sono queste le linee guida dell’inchiesta. Ma sarà lunga e ci sarà un processo, come è logico che sia. Per tutti, ma non per Ornella Vanoni.
E’ mostruoso ciò che è accaduto a #Bibbiano. Questi bambini hanno perso l’infanzia, come tanti ormai nel mondo, e sono rovinati per sempre. Non sono pupazzi che si possono spostare da una famiglia all’altra. Queste persone dovrebbero andare in galera senza processo.
— Ornella Vanoni (@OrnellaVanoni) July 22, 2019
Ornella Vanoni e la rabbia incontrollata per il caso Bibbiano
La rabbia, quando si parla di minori, è legittima e anche comprensibile. Resta da sottolineare, però, che un personaggio pubblico – quale è Ornella Vanoni – dovrebbe conoscere lo Stato di diritto che vige in Italia, dove una persona è colpevole del reato contestato solo dopo un processo costituito da almeno due gradi di giudizio (che diventano tre con l’intervento, a richiesta, della corte di Cassazione. Invece, secondo la cantante milanese, tutti gli indagati dovrebbero finire in carcere senza nessun processo.
(foto di copertina: Paola Visone/Pacific Press via ZUMA Wire)