«Sei stata stuprata da tuo padre». Così gli psicoterapeuti facevano il lavaggio del cervello ai bambini
27/06/2019 di Enzo Boldi
L’indagine era partita con il solo intento di verificare la legalità degli affidamenti dei minori, ma quel che sta emergendo dalle carte della procura di Reggio Emilia mette in evidenza un quadro ancor più oscuro delle intenzioni iniziali. E la scelta del nome dell’inchiesta dei carabinieri, ‘Angeli e Demoni’, racchiude in sé tutto quel mondo sommerso che oggi è venuto a galla. Si indagava sugli affidamenti illeciti, ma si è scoperto un vero e proprio sistema criminale che ha reso i bambini due volte vittime.
Limitiamoci a leggere solo alcune delle dichiarazioni scritte dal Gip di Reggio Emilia nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di uno degli psicoterapeuti coinvolti: «Dichiarava sistematicamente alla minore che quest’ultima aveva subito comportamenti sessuali quando era piccola da parte di un uomo di cui lei si fidava e che si era approfittato di lei, con inequivocabili riferimenti al padre, aggiungendo che si trattava di traumi presenti nella sua mente e che era necessario tirare fuori. Suggeriva ripetutamente la necessità di svuotare gli ‘scatoloni’ metaforicamente presenti nella cantina dei propri ricordi alcuni dei quali chiamati ‘papà’ e ‘sesso’, promettendole benessere e ulteriori vantaggi qualora la bimba li avesse ‘svuotati’».
Affidamenti illeciti, la punta dell’icerberg sulla pelle dei minori
Racconti costruiti ad arte per malleare la mente dei più piccoli creando in loro falsi ricordi – il classico lavaggio del cervello – per spingere il loro allontanamento dal nucleo familiare. «Le affidatarie, mediante l’attiva partecipazione alle sedute di psicoterapia insistevano con la minore ribadendo quanto da lei subito presso la famiglia di origine – si legge ancora nell’ordinanza del Gip -. Colpevolizzavano la bambina, talvolta anche attraverso urla feroci e parolacce, di dover al più presto svuotare la cantina dei ricordi in quanto causa delle sofferenze che col suo comportamento infliggeva inconsciamente alle stesse affidatarie, denigravano sistematicamente le figure genitoriali della piccola, incutevano alla bambina la paura e il timore di casuali possibilità di incontro con i genitori, ordinandole di nascondersi all’interno dell’auto e di non frequentare determinati luoghi per evitare di essere vista dai genitori».
Il ruolo della Onlus e degli psicoterapeuti
Una pressione psicologica utile per avere affidamenti illeciti, il tutto sulla pelle dei minori che già vivevano una situazione personale molto complicata. E il comportamento di medici, assistenti sociali, psicoterapeuti di una Onlus Hansel e Gretel di Torino – già al centro dell’inchiesta giornalistica Veleno – era accettato anche dalla politica, come mostra l’arresto del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, del Partito Democratico (rieletto solo poco tempo fa). Quest’ultimo, è bene precisarlo, risponde delle accuse di abuso di ufficio e falso.