I fatti Nostr: il protocollo che ha dato vita al Twitter decentralizzato

Il monografico di Giornalettismo dedicato a un argomento molto attuale che potrebbe avere dei risvolti decisivi anche per il futuro della rete e dei social

05/02/2023 di Redazione Giornalettismo

Se ne è iniziato a parlare nel corso delle ultime settimane. È stato descritto come un social network, anche se questa definizione non è propriamente giusta, perché Nostr è un protocollo open (quindi libero e utilizzabile da chiunque) che rappresenta la base per la realizzazione – tra le tante cose – di piattaforme social decentralizzate. E, infatti, nei giorni scorsi sono stati pubblicati su principali app store (per i dispositivi con sistema operativo iOS e quelli con Android) i primi social network che, almeno come principio base, ricordano molto da vicino il Twitter degli esordi.

Nostr, dal protocollo libero ai social decentralizzati

Incuriositi da questa novità, che potrebbe rappresentare il futuro della rete (e non solo dei social), Giornalettismo ha deciso di costruire un monografico per spiegare i punti di luce (ma anche quelli oscuri) del protocollo Nostr. Siamo partiti dalla definizione, accendendo un faro sul concetto di responsabilità individuale per la gestione dei dati. Perché non ci sono server unici – legati ad aziende -, ma ogni utente ha l’onore e l’onere di procedere all’archiviazione di tutto ciò. E l’idea presente, futura e futuribile ha attirato anche l’attenzione di Jack Dorsey, l’uomo che nel 2006 creò Twitter.

Applicazioni e social sono il punto di atterraggio dell’utilizzo di questo protocollo che, per le sue caratteristiche tecniche, sta attirando i possessori di bitcoin e criptovalute. Ma, ovviamente, c’è necessità anche di capire dove vanno a finire i dati di Nostr. Tema fondamentale, vista la comparsa sull’App Store e sul Play Store delle prime piattaforme social sviluppate con questo protocollo: da Damus ad Amethyst (che all’apparenza ricordano il primo Twitter), che sono molto diversi (dal punto di vista tecnico) da piattaforme come Mastodon. Ma si tratta, in entrambi i casi, di social network decentralizzati. Seppur con alcune differenze.

Share this article
TAGS