È arrivato Damus, il Twitter decentralizzato costruito sul protocollo Nostr

Nella notte tra martedì e mercoledì, l'App Store di iOS ha messo a disposizione degli utenti questa applicazione. Ne esiste una versione anche per i dispositivi Android, ma con un altro nome: Amethyst

01/02/2023 di Enzo Boldi

Un protocollo diverso dagli altri, dove l’archiviazione dei dati è responsabilità di ogni singolo utente e non esiste alcun tipo di censura. Questi sono alcuni dei princìpi alla base di Nostr su cui sono state costruite alcune piattaforme social del tutto decentralizzate che si ispirano – solamente per il principio della chat, avendo dinamiche molto differenti – a Twitter. Ad aprire le danze, nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio è stata l’app Damus, ora disponibile per tutti gli utenti che utilizzano un dispositivo mobile con sistema operativo iOS. Ma anche chi ha un device Android può sperimentare le funzionalità e le differenze con le altre piattaforme social, effettuando il download (attraverso l’app Store) della gemella Amethyst.

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L’applicazione è stata sviluppata dal giovane canadese William Casarin e aveva attirato, già nei giorni scorsi, l’attenzione di un personaggio che è riuscito a fare la storia di internet con la creazione di Twitter: Jack Dorsey. Quest’ultimo, soprattutto negli ultimi mesi, era stato molto critico (seppur in modo molto criptico) nei confronti del nuovo corso della sua creatura social passato sotto il controllo di Elon Musk. Non per questioni meramente imprenditoriali, ma per quel che la piattaforma è diventata nel corso del tempo. Non è un caso, infatti, che proprio Dorsey sia stato uno dei primi a festeggiare per l’arrivo di Damus (ma anche di Amethyst) sugli app store.

«Una pietra miliare per i protocolli liberi», ha dichiarato Dorsey in un suo tweet. Una presa di posizione (come quella di qualche giorno fa proprio sul protocollo Nostr su cui si basano Damus e Amethyst, con tanto di donazione da 14 Bitcoin per lo sviluppo del progetto) che ha immediatamente attirato l’attenzione degli utenti.

Damus, il Twitter decentralizzato costruito su Nostr

Ammirazione, donazione e intenzione di dare vita a nuovi protocolli liberi per rendere le piattaforme social del futuro sempre più decentralizzate. Ma quali sono le caratteristiche di questa applicazione (che, almeno per il momento, non prevede una versione desktop)? Andando a leggere nella descrizione con cui la app sul proprio sito di riferimento, appaiono chiari i punti focali e le differenze con Twitter:

Caratteristiche introdotte da un messaggio sintetico in cui vengono palesate, in sintesi, proprio le differenze con Twitter (ma anche con le altre piattaforme social, soprattutto per quel che riguarda la “censura”): «Il social network che controllate voi. È il vostro Twitter personale, per i vostri amici o per la vostra azienda. Costruito su protocolli internet liberi, non c’è nessuna piattaforma che possa bannarvi o censurarvi. Avete il controllo dei vostri dati e delle vostre parole». Una missione dichiarata, così come quel principio di decentralizzazione che è alla base delle distinzioni con tutte le altre creature social presenti in rete. E, infatti, da lì si arriva alle caratteristiche principali:

  • Messaggistica privata crittografata end-to-end. Tenete le grandi aziende tecnologiche fuori dai vostri messaggi;
  • Non è richiesta la registrazione. La creazione di un account non richiede un numero di telefono, un’e-mail o un nome;
  • I messaggi sono distribuiti tramite relè decentralizzati. Non c’è bisogno di gestire alcuna infrastruttura e non ci sono singoli punti di guasto;
  • Programmabile. Integrate facilmente i bot che automatizzano la vostra vita o la vostra attività. Ricevi una notifica quando i tuoi server si guastano, fai un retweet al tuo team e collabora in tempo reale.

Perché si parla di un Twitter decentralizzato? Perché il principio di utilizzo è lo stesso del social dell’uccellino: messaggi testuali piuttosto brevi tra gli utenti (come evidenziato da questo filmato condiviso da un utente su YouTube.

 

Ovviamente, però, mantenendo i mantra indicati nelle caratteristiche: la messaggistica privata è crittografata end-to-end, non è necessaria la registrazione e i relè decentralizzati non comportano la condivisione (diretta) dei dati verso server in Paesi terzi (perché ogni utente decide come e dove gestirli, anche se questo può rappresentare un problema). Inoltre, non vi è alcun tipo di censura.

La gemella Amethyst

E l’app gemella, ma disponibile da fine gennaio per i dispositivi Android, si chiama Amethyst ed è stata sviluppata (sempre utilizzando il protocollo Nostr) da Vitor Pamplona. Il principio è lo stesso di Damus: un social network decentralizzato, seguendo gli stessi princìpi di “libertà” rivendicati da chi ha deciso di offrire al pubblico una piattaforma social basata su un protocollo differente rispetto a quelli (singoli) di tutti gli altri. E, infatti, la descrizione sintetica delle funzionalità è piuttosto semplice: «Amethyst porta il miglior social network decentralizzato sul tuo telefono Android. Basta inserire la tua chiave privata Nostr e iniziare a postare». E le similitudini, anche grafiche, con Damus sono evidenti dagli screenshot condivisi dallo stesso creatore di questa piattaforma.

Twitter, all’apparenza. Ma princìpi di sviluppo e di funzione diametralmente opposti. Non è un caso che, infatti, il protocollo Nostr su cui si basano queste due applicazioni è stato più volte etichettato come lo strumento per mettere la parola fine a Twitter e ai social network come li abbiamo conosciuti (e utilizzati) fino a oggi.

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