La divulgazione di associazioni e enti sanitari passa (anche) dai social

Tra canali Youtube, web radio, campagne social e magazine informativi, enti e associazioni italiane presidiano la divulgazione sanitaria su internet in maniera puntuale

31/01/2023 di Redazione Giornalettismo

Internet, i social network e tutta la vasta gamma di piattaforme che abbiamo a nostra disposizione sono un fondamentale punto di contatto per fornire informazioni puntuali e recenti sulle questioni medico-sanitarie. Lo sanno bene associazioni ed enti sanitari che, in Italia, partecipano a quella che è la divulgazione sanitaria web sfruttando siti, webinair, eventi in streaming e ogni mezzo messo a disposizione dalle Big Tech per presidiare tutta una serie di argomenti.

La divulgazione medico-sanitaria non è operata solo da individui singoli – abbiamo fatto una panoramica sui progetti più interessanti che sfruttano i social per arrivare al numero più alto possibile di persone – ma anche dagli account, dai progetti e dai siti di realtà come Fondazione Veronesi, Avis e FNOMCeO.

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Il contributo di enti e associazioni alla divulgazione sanitaria online

In che modo è possibile avvicinare le persone a tematiche di stampo sanitario e scientifico? FNOMCeO ci prova, per esempio, con il suo Tg Sanità in cui – una volta a settimana – si approfondiscono tematiche non solo strettamente legate al lavoro ma anche all’attualità del settore (dalla violenza contro i medici al test di accesso alle facoltà di Medicina passando per le ultime novità sull’aggiornamento del codice deontologico).

La Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, inoltre, propone anche “Dottoremaeveroche“, strumento appositamente creato per tutelare la popolazione e vigilare sulla professione medica. Come funziona? Viene spiegato nella sezione apposita del sito, dove si legge che lo scopo è quello di «offrire alla popolazione un’informazione accessibile, scientificamente solida e sempre trasparente, e ai Colleghi strumenti comunicativi nuovi, in linea con i tempi, proficui nell’attualizzare lo scambio che è alla base del rapporto tra medico e paziente».

La Fondazione Umberto Veronesi – nata nel 2003 per volontà di colui che le ha dato il nome e con la precisa finalità di promuovere il progresso scientifico tramite l’erogazione di borse di ricerca e sostenere progetti di alto profilo – ha creato un magazine online puntualmente aggiornato che, tra le altre cose, si inserisce anche nei dibattiti di attualità che coinvolgono il settore medico-sanitario (un esempio è l’articolo sul rooming-in firmato da una pediatra in cui si puntava a chiarire la differenza con il co-sleeping nel momento in cui il dibattito in Italia era concentrato sulla questione dopo la tragica morte del neonato schiacciato al Pertini di Roma). Il magazine è diviso in una serie di ambiti della salute umana, quelli rispetto ai quali – solitamente – circolano falsi miti e notizie da debunkerare (dall’oncologia al fumo passando per l’alimentazione, la ginecologia e le neuroscienze).

Avis affida la sua missione – quella di reclutare persone per la donazione di sangue – a un sito ben costruito in cui è facilissimo trovare il punto di donazione più vicino e in cui sono raccolte tutte le campagne (presenti e passate) messe in piedi dall’associazione.

 

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Per presidiare il settore, inoltre, Avis si affida anche a una web radio (Radio Sivà) che – come si legge sulla pagina che spiega natura e intenti del progetto – è «nata nel 2011 da un’idea della Consulta Nazionale Giovani ed è diventata negli anni la più importante emittente italiana dedicata al mondo del non profit».

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