Come la politica e le istituzioni si stanno interessando alla divulgazione sanitaria sul web
Bandi, manifestazioni d'interesse, investimenti: sicuramente il monitoraggio del settore delle news in ambito sanitario è uno di quelli che - in questo momento storico - viene particolarmente tutelato
31/01/2023 di Redazione Giornalettismo
Che il settore della divulgazione d’ambito medico-sanitario sia cruciale, al momento, per gli equilibri interni alla società è un tema di indubbia attualità. Si pensi al periodo del coronavirus. Si pensi a tutte quelle informazioni non corrette, diffuse attraverso i social network, che abbiamo letto nei mesi più difficili del lockdown e nella marcia d’avvicinamento alle campagne vaccinali. Si pensi a tutti coloro che, rispondendo alla logica del clickbaiting, hanno monetizzato moltissimo su informazioni di stampo sensazionalistico, quando non su vere e proprie fake news. Per questo motivo, probabilmente, la corretta informazione sanitaria è al centro di diverse iniziative che puntano a incentivarla e a diffonderla. Iniziative che arrivano anche dai vertici degli apparati istituzionali.
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Bandi su divulgazione medico-sanitaria, l’informazione corretta e di qualità viene premiata
Nella seconda parte del 2022, ad esempio, il dipartimento Informazione ed Editoria della presidenza del Consiglio aveva predisposto un bando per contrastare le fake news, soprattutto in ambito sanitario. Rivolto alle piccole imprese editoriali, identificate con i codici ATECO 2007 58.13 e 58.14, il bando puntava a incentivare progetti di corretta informazione anche per quanto riguarda delle realtà che, in condizioni normali, non possono contare su grandi investimenti per dare concretezza alle proprie idee.
Le risorse economiche destinate al finanziamento sono state assegnate a partire dal Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, per un valore complessivo di 500mila euro, da distribuire tra le realtà che hanno proposto le idee migliori. Tra queste – e lo diciamo con un pizzico d’orgoglio – anche Giornalettismo, che ha unito la sua storica tradizione di testata di debunking a tecnologie innovative (sviluppate dal dipartimento di Informatica dell’Università di Torino) per dar vita a un’idea che potrà garantire un vero e proprio servizio pubblico nell’ambito della corretta informazione sanitaria.
L’informazione sanitaria e le risorse messe a disposizione per offrire strumenti di analisi per «garantire la salute e il benessere psicologico dei ragazzi» sono state al centro del bando della Fondazione Tim, rivolto ad aziende private che utilizzano le nuove tecnologie per aiutare chi ha difficoltà a sostenere costi per lo sviluppo di idee e progetti in ambito scientifico.
È in scadenza nella prima settimana di febbraio, invece, un bando della Commissione Europea – DG Educazione, Cultura e Audiovisivo per gruppi di volontariato in settori ad alta priorità, tra cui quello che si occupa di «prevenzione, promozione e sostegno nel settore della salute». Si chiede, in questo bando, di pensare a interventi di breve durata e di alto impatto, che – quindi – possono agevolmente passare anche per la corretta informazione nel settore medico-sanitario.
Il ruolo del PNRR in questo settore
In generale, comunque, la portata dei fondi del PNRR per il settore della salute (e che, marginalmente, può riguardare anche la divulgazione e l’orientamento tra le tante informazioni fasulle che sono disseminate nel web) è decisamente importante. Ovviamente, il potenziamento del settore sanitario passa attraverso le esigenze primarie di assistenza ai territori e ai cittadini, le innovazioni a una delle reti ospedaliere meno aggiornate d’Europa, il potenziamento della ricerca scientifica. Ma è opportuno, allo stesso modo, prevedere un sistema di trasformazione digitale del settore sanitario, poiché rientra in uno degli obiettivi del Recovery Fund europeo, per «rafforzare l’utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione al fine di potenziare la qualità dell’offerta di assistenza e di assicurarne un’evoluzione in linea con il mutamento dei fabbisogni». Entro il 2026 ci sono ancora 48 target da raggiungere e ci sono – nel complesso, tra quelli già investiti e quelli ancora da investire – 20 miliardi di euro destinati interamente al settore sanitario.