Per Angela Merkel «non deve essere un management aziendale a limitare la libertà di espressione»
Si accumulano sempre più pareri controversi in merito alla chiusura a tempo indeterminato degli account social di Donald Trump
11/01/2021 di Ilaria Roncone
A qualche giorno dalla chiusura degli account di Trump a tempo indeterminato – prima su Facebook e poi su Twitter – le opinioni dei vari leader mondiali iniziano a emergere, arrivando anche a spiazzare. Fa sicuramente effetti quanto affermato da Angela Merkel tramite il suo portavoce in mezzo alla vicenda: la Cancelliera ha definito la chiusura degli account social di Trump «problematica». Della stessa opinione anche il ministro dell’Economia francese, che sostiene: «Non deve essere un management aziendale a decidere».
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Merkel chiusura social Trump: «Deve pensarci il legislatore, non un management aziendale»
Nonostante Angela Merkel non abbia alcuna stima per Donald Trump, l’attaccamento alla libertà di espressione – il suo come quello del dissidente russo Alexeij Navalny – è palese nelle parole del suo portavoce Steffen Seibert: «È possibile interferire con la libertà di espressione, ma secondo i limiti definiti dal legislatore, e non per decisione di un management aziendale. Questo è il motivo per cui la Cancelliera ritiene problematico che gli account del presidente americano sui social network siano stati chiusi in maniera definitiva». Sulla stessa lunghezza d’onda Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese.
Ce qui me choque c’est que c’est Twitter qui ferme le compte de Trump. La régulation des géants du numérique ne peut pas et ne doit pas se faire par l’oligarchie numérique elle-même. Elle est nécessaire mais elle doit se faire par les États et par la Justice. #le79inter pic.twitter.com/kUFpiQmtlt
— Bruno Le Maire (@BrunoLeMaire) January 11, 2021
Un dibattito controverso
La questione, per sua natura, è veramente complessa a partire dal fatto che la si può analizzare sotto diversi punti di vista. Partiamo da un presupposto: Facebook e Twitter hanno agito censurando gli account personali di Donald Trump e non quelli in qualità di presidente Usa. La limitazione ai post dell’account presidenziale di Trump è arrivata solamente quando, in assenza del suo account personale, il presidente uscente ha iniziato a utilizzare i social della presidenza – che vedranno a breve i follower Twitter azzerati – come se fossero i suoi personali. Da un lato, la libertà di espressione è tra i pilastri della democrazia e se viene a mancare la fiducia nell’operato del legislatore e dei limiti che egli impone viene a mancare la democrazia stessa; dall’altro lato, la situazione attuale – con Trump e i trumpers che si sono spostati su questo social – impone di agire velocemente per evitare che i fatti di Capitol Hill possano ripetersi, sempre ricordando che l’inizio della presidenza di Joe Biden è espressione della democrazia americana e non di un complotto.
(Immagine copertina: IPP/imagostock berlino)