La bufala di Papa Francesco arrestato per pedofilia rimbalza sui siti sovranisti

Conservative Beaver ha lanciato la notizia che è diventata subito virale

11/01/2021 di Redazione

Il sito Conservative Beaver è un portale canadese, che strizza l’occhio al sovranismo di Donald Trump e a tutti i suoi riflessi, anche in campo religioso. Poche ore fa, dalle sue colonne, si è diffusa la notizia di Papa Francesco arrestato sabato per 80 casi di pedofilia, ma anche con altre accuse come possesso di materiale pedopornografico, traffico di esseri umani, incesto e altri capi di imputazione. Il sito parla chiaramente di un arresto nella giornata di sabato 10 gennaio, sottolineando come la notizia sia stata sottoposta a una censura di massa. Del resto, sappiamo tutti che, nella giornata di ieri, Papa Francesco è comparso per il suo angelus domenicale. Nonostante ciò, però, diversi utenti (anche italiani) stanno divulgando a macchia d’olio questa fake news, sia sui social network tradizionali come Twitter, sia su quelli più di nicchia come il sovranista Parler.

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Papa Francesco arrestato

Secondo la ricostruzione fantasiosa del sito canadese – che continua, tra le altre cose, a riportare la notizia in evidenza ancora nella giornata di oggi, 11 gennaio – «Papa Francesco è attualmente detenuto in una prigione sconosciuta, interrogato da agenti federali che lavorano per lo Stato italiano e l’Interpol. Secondo quanto riferito, l’FBI sta prendendo accordi per volare e interrogarlo una volta che l’Interpol avrà finito con lui».

Tra le altre cose, il sito canadese riferisce addirittura di una dichiarazione in merito del generale italiano Giuseppe Governale e, per giustificare il fatto che non ci sia riscontro della notizia da nessuna parte, sottolinea come Google abbia deindicizzato tutti i risultati relativi alla notizia, meno che in Canada e negli Stati Uniti. La cosa più triste è che, a dispetto di qualsiasi forma di buonsenso, in Italia c’è gente che sta condividendo questa informazione ritenendola vera. L’hashtag #Papa è in tendenza su Twitter, la notizia è molto calda per quanto riguarda le chiavi sui motori di ricerca. Insomma, una sorta di isteria collettiva.

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