Nel giorno in cui Salvini sbarca su Parler, Amazon stacca il social

Da pochi minuti, il social media sovranista è offline

11/01/2021 di Redazione

Nella giornata di ieri, il leader della Lega – il partito attualmente con più consensi in Italia – Matteo Salvini era sbarcato su Parler. È di qualche minuto fa, invece, la notizia che Amazon – che aveva messo a disposizione i propri server alla piattaforma sovranista – ha deciso di rompere qualsiasi accordo con la società che gestisce il social network che, da qualche minuto, risulta assolutamente inaccessibile. Non si tratta, dunque, di un semplice Parler down, ma di un vero e proprio blocco del trasferimento di informazioni dalla piattaforma al web.

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Parler down, cosa è successo

Amazon Web Service, il servizio di cloud computing che consiste nella distribuzione on-demand delle risorse IT tramite Internet, con una tariffazione basata sul consumo, ha chiuso la sua collaborazione con Parler, attraverso una mail che è stata inviata a Amy Peikoff, Chief Policy Officer di Parler. La mail è stata letta da BuzzFeed News che ne ha riportato alcuni passaggi: la motivazione dello stop al social network è collegata senza dubbio al fatto che su Parler sono aumentati in maniera vertiginosa i messaggi d’odio.

«Di recente – si legge nella comunicazione -, abbiamo assistito a un costante aumento di questi contenuti violenti sul tuo sito web, il che viola i nostri termini. È chiaro che Parler non dispone di un processo efficace per conformarsi ai termini di servizio di AWS». Il CEO di Parler, John Matze, aveva già detto che – nelle ultime ore – il social network aveva assistito a un progressivo allontanamento di tutti i suoi partner, proprio in virtù degli ultimi fatti di Capitol Hill.

Adesso, per ripristinare la connettività, Parler dovrà trovare un’altra società disposta a ospitare i suoi server. Possibile che il processo di trasferimento non sia immediato, ma che possa durare fino a sette giorni.

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