Il mondo parallelo di Parler, dove la colpa dell’assalto al Campidoglio è di Antifa e BLM

Una circolazione di bufale impressionanti sul social network sovranista

07/01/2021 di Gianmichele Laino

Ricordate. Se siete i primi a diffondere false informazioni su ciò in cui credete, sarà ancora più semplice diffondere false informazioni su ciò in cui non credete affatto. È quello che sta succedendo su Parler, il noto social network in grande ascesa durante la campagna per le presidenziali del 2020 e che è caratterizzato da una fortissima presenza sovranista a livello globale (non solo Stati Uniti, per intenderci, ma su questo social network ci sono anche diversi esponenti della destra italiana). È un livello superiore: mentre su Facebook, Twitter, Instagram siamo noi a crearci una bolla in un mare di opinioni diverse, su Parler la bolla è automatica. E, in questa bolla, si sta diffondendo sempre di più la bufala Antifa al Campidoglio, insieme ai BLM.

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Bufala Antifa al Campidoglio insieme ai BLM

La teoria è semplice. A far scattare le proteste non sarebbero stati i sostenitori di Donald Trump, che invece stavano manifestando in maniera pacifica, ma esponenti del movimento Antifa e di BLM (ovvero, quel Black Lives Matter che tra l’estate e l’autunno ha caratterizzato le manifestazioni di piazza americane, dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte dei poliziotti di Minneapolis).

Una teoria di cui gli utenti di Parler si dicono convinti. Adducono alcune presunte prove: un video in cui un poliziotto di guardia a Capitol Hill «guiderebbe gli Antifa» o, ancora, la falsa confessione di un presunto Antifa che ammetterebbe di essere stato pagato per entrare in Campidoglio travestito da sostenitore di Trump. Inoltre, si è già detto dell’ipotesi di Jack Angeli come «animatore del movimento BLM» (quando in realtà ha preso parte più volte e in maniera esplicita a marce pro-Trump organizzate dai QAnon).

This is all the evidence I need. Today’s #Washington breach was staged. ANTIFA members dressed as Trump supporters and breached the Capital with the premeditated intent of smearing the peaceful protest. Camera crewmen were just waiting for their photo ops to pass off to msm networks. Quite ingenious strategy tbh, but you didn’t expect #deepstate to go down easy did you? Watch this video and tell me the cop was actually in fear for his life at the mob of “rioters”. He even gave him a nice love tap… #trump #socialism #constitution #congress #1776 #election #fightback #BLM #Antifa #protest #staged #certification #capitol #America

— Michael J inaluciddream Thursday, January 7, 2021

I sostenitori di queste teorie parlano apertamente di una false flag operation architettata dal deep State (che, non a caso, sarebbe alla base anche della maggior parte delle teorie dei QAnon) e utilizzano anche una serie di hashtag dedicati come #deepstatefalseflags. Per dare ancora più forza a tutto ciò, evidenziano come una delle vittime (ricordiamo, ci sono stati quattro morti nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio) fosse una ex veterana, Ashli Babbit, sostenitrice di Donald Trump.

Ovviamente, si tratta di video interpretati ad arte, volontariamente fabbricati (il caso della “confessione” dell’Antifa, per esempio) o di notizie assolutamente non verificate. Del resto, la portata della protesta – come si vede dalle immagini diffuse su scala mondiale nel pomeriggio americano di ieri – è stata chiaramente animata dai sostenitori di Donald Trump.

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