La famiglia di George Floyd accuserà i quattro poliziotti di Minneapolis di omicidio
27/05/2020 di Gianmichele Laino
«Non riesco a respirare» – aveva detto George Floyd ai quattro ufficiali di polizia che lo avevano fermato e immobilizzato a Minneapolis. Un poliziotto bianco, con molta forza e per un tempo che è sembrato interminabile, aveva premuto il proprio ginocchio sul collo dell’uomo nero, fermato poco prima. Successivamente a questo episodio, George Floyd è morto. La sua famiglia, ora, ha affermato di voler denunciare per omicidio i quattro poliziotti coinvolti nell’operazione di fermo del 46enne.
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George Floyd, la famiglia chiede che si indaghi per omicidio
THIS IS MURDER !!! Seeing this from Australia and it can be called nothing else but a racially motivated murder !! #GeorgeFloyd
— Dan (@db23bd) May 27, 2020
Tera Brown, la cugina di George Floyd che è stata intervistata dalla CNN, ha affermato: «Avrebbero dovuto essere lì per servire e proteggere e non ho visto nessuno di loro alzare un dito per fare qualcosa per aiutare mentre chiedeva aiuto per la sua vita. Nessuno di loro ha cercato di fare qualcosa per aiutarlo». Per questo motivo, adesso, la famiglia – assistita da un legale che si occupa da sempre di diritti civili – sporgerà una denuncia per omicidio.
La ricostruzione del fermo di George Floyd concluso con la morte dell’uomo
George Floyd è stato descritto come un gigante gentile. Secondo i familiari, non avrebbe potuto far del male a nessuno e non si capisce per quale motivo la polizia di Minneapolis abbia usato una così brutale violenza nei suoi confronti. La morte di George Floyd è stata subito derubricata dalle autorità locali a ‘incidente medico’. Tuttavia, le autorità statali e federali stanno indagando sul caso e il dipartimento di polizia ha dichiarato che i quattro agenti coinvolti sono stati licenziati nella giornata di martedì 26 maggio.
Intanto, è vastissima la mobilitazione negli Stati Uniti per quello che è successo a George Floyd: migliaia di persone si sono riversate nelle strade per chiedere giustizia per l’uomo di 46 anni, morto in seguito a un fermo di polizia. E sono tante le personalità del mondo dello spettacolo e dello sport che hanno lanciato messaggi di solidarietà alla famiglia della vittima.