Fauci risponde a Trump: “Assente da mesi ai meeting sul Covid”

Stoccata del direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, da settimane al centro degli attacchi della Casa Bianca

24/10/2020 di Redazione

Anthony Fauci risponde a Trump. Dopo settimane di attacchi, battute e infine offese da parte della Casa Bianca, il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Disease per la prima volta risponde in qualche modo al presidente rivelando al programma della MSNBC “Meet the Press Daily” che Trump non partecipa da tempo ai meeting della task force contro il Coronavirus.

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Le parole con cui Fauci risponde a Trump

L’intervento col quale Fauci risponde a Trump inizia con l’immunologo che, alla domanda del conduttore Chuck Todd su quando fosse stata l’ultima volta che il presidente aveva partecipato a un meeting della task force sul virus, risponde “diversi mesi fa”. Una frase che va contro la narrazione che Trump tenta, con poco successo secondo le reazioni di media ed esperti, di portare avanti sui suoi sforzi assoluti per combattere il Covid. “Abbiamo senza dubbio avuto contatti con il vice presidente” ha ammesso Fauci, secondo il quale sarebbe Pence a riportare umori e proposte della task force al presidente, che non avrebbe parlato direttamente con Fauci “da diverso tempo”. Fauci ha ammesso che rispetto ai primi mesi della pandemia, (“quando New York era in grossa difficoltà”) gli incontri della task force sono senza dubbio diminuiti. All’inizio, spiega Fauci, “ci incontravamo anche sette volte a settimana” poi con la situazione che ha portato alla sempre maggiore riapertura dell’economia del Paese la frequenza degli incontri è calata, fino a toccare la media di uno alla settimana.

Fauci risponde a Trump e il ruolo di Scott Atlas

Le parole con cui Fauci risponde a Trump rivelano però anche una dinamica interna alla task force sconosciuta al grande pubblico. L’esperto confida infatti a Chuck Todd di non riuscire a parlare con Trump come Scott Atlas, un neuroradiologo senza alcuna esperienza nel campo delle malattie infettive che il presidente ha nominato come consulente della task force lo scorso agosto. Atlas è conosciuto per essere un forte sostenitore dell’immunità di gregge per il Covid-19, ovvero la teoria per cui se un certo numero di persone viene a contatto col virus, la popolazione nel tempo svilupperebbero naturalmente anticorpi al virus. Una teoria totalmente condannata dall’American Public Health Association che però ultimamente Trump ha provato a utilizzare, seppur vagamente e chiamandola “mentalità di gregge”, e che secondo Fauci causerebbero un “numero enorme di morti”. Il rapporto tra Fauci e Trump può essere definito altalenante, col presidente che dopo un iniziale apprezzamento ha iniziato a remare contro ai messaggi  dell’esperto con il suo comportamento fino allo scontro aperto delle ultime settimane dove è arrivato a chiamare “idioti” Fauci e gli esperti. Nel dibattito con Biden invece il presidente ha cercato di fingere benevolenza nei confronti di Fauci, profondamente stimato da esperti e pubblico, senza però negarsi il gusto di una battuta dicendo che “credo sia democratico ma è ok” per poi accusarlo di aver sbagliato analisi e di non essere il migliore esperto del virus.

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