Trump su Fauci dice che è un disastro: «America stanca di questi idioti»

Ma dice che non può licenziarlo, altrimenti esploderebbe una bomba

20/10/2020 di Redazione

Donald Trump continua a spendere parole poco rispettose sul coronavirus e su chi, negli Stati Uniti, ha cercato di porre una sorta di argine alla sua gestione della pandemia. Nomi e cognomi: Anthony Fauci. Uno dei virologi più illustri al mondo, che ha guidato la task force allestita presso la Casa Bianca per contrastare l’avanzata del coronavirus è stato ancora una volta messo in discussione da Trump che, con le elezioni all’orizzonte, mostra ancor più disprezzo nei suoi confronti.

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Trump su Fauci: «Idioti che fanno disastri»

Il presidente Usa è intervenuto telefonicamente con il team elettorale dell’Arizona. Nel corso di quella telefonata ha pronunciato queste frasi: «Lui e quegli idioti: ogni volta che va in televisione c’è sempre una bomba. È un disastro. Ma sarebbe una bomba ancora più grande se lo licenziassi. È lì da 500 anni. Se l’avessimo ascoltato avremmo avuto 700 o 800 mila morti».

Ma Donald Trump sa bene che è stato proprio Fauci a suggerire delle contromisure che hanno evitato un bilancio molto più grave degli attuali 220mila morti per coronavirus negli Stati Uniti. Il rapporto tra i due non è mai stato così idilliaco, ma ultimamente sta assumendo i contorni del paradosso. Non si capisce come il presidente degli Stati Uniti possa, allo stesso tempo, sconfessare in pubblico i provvedimenti presi dalla task force anti coronavirus e tenerla ancora in piedi.

Lo stesso discorso vale per il dottor Fauci, continuamente messo in discussione dalla Casa Bianca eppure sempre fedele al compito portato avanti per la bandiera. Solo parziale la marcia indietro di Trump davanti ai cronisti qualche ora dopo la diffusione dell’audio. Ma il presidente continua ad andare sulle montagne russe quando si parla di coronavirus e della sua task force. Un giorno va tutto bene, l’altro giorno sono tutti incapaci. Sembra proprio l’impero alla fine della decadenza.

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