Cos’è l’effetto “tana del coniglio” e perché viene contestato a TikTok

Un tema molto interessante che riguarda il funzionamento base della piattaforma. Quello basato sull'algoritmo

22/02/2024 di Enzo Boldi

Scrollare a loop, passando da un video all’altro creando una dipendenza e portando l’utente (soprattutto se minore, quindi potenzialmente più indifeso di fronte alle “minacce”) a fissare lo schermo del proprio smartphone visualizzando un contenuto come l’altro. Tutto per “colpa” di un algoritmo che propone contenuti “personalizzati” in base alle proprie abitudini di navigazioni. Questo, il cosiddetto effetto “tana del coniglio”, è uno degli elementi contestati dalla Commissione Europea nei confronti di TikTok ed è oggetto delle indagini aperte con la procedura formale avviata – nei giorni scorsi – nei confronti della piattaforma social sviluppata da ByteDance.

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Gli ultimi dati, quelli raccolti da una ricerca pubblicata da WeSocial, hanno messo in evidenza un aspetto che non può essere sottovalutato: gli italiani trascorrono 32 ore e 12 minuti (in media) al mese scrollando lungo il feed (algoritmico) di TikTok. Come noto, anche se la tendenza è leggermente cambiata con il passare del tempo, la piattaforma è frequentato perlopiù da giovani e giovanissimi. Per questo occorre mitigare l’effetto tana del coniglio citato anche all’interno del comunicato in cui la Commissione UE ha annunciato l’apertura di questa procedura formale che, tra i tanti aspetti, andrà anche a verificare un punto:

«Il rispetto degli obblighi della legge sui servizi digitali relativi alla valutazione e all’attenuazione dei rischi sistemici, in termini di effetti negativi effettivi o prevedibili derivanti dalla progettazione del sistema di TikTok, compresi i sistemi algoritmici, che possono stimolare dipendenze comportamentali e/o creare i cosiddetti “effetti della tana del coniglio”. Tale valutazione è necessaria per contrastare i potenziali rischi per l’esercizio del diritto fondamentale al benessere fisico e mentale della persona, al rispetto dei diritti del minore e al suo impatto sui processi di radicalizzazione». 

Ed è questo il fulcro della questione: l’algoritmo che crea questa sorta di loop che porta l’utente – in molti casi minorenne o molto giovane – a continuare a visualizzare i contenuti pubblicati su TikTok. Uno dietro l’altro, senza soluzioni di continuità.

Effetto tana del coniglio, cos’è e come funziona

Ma, esattamente, di cosa parliamo quando si cita l’effetto tana del coniglio? Per comprenderlo al meglio, occorre citare “Alice nel Paese delle meraviglie“, il romanzo scritto nella seconda metà dell’Ottocento dal britannico Lewis Carroll. All’interno della sua narrazione romanzata, la protagonista incontro proprio quella tana del coniglio (quella del Bianconiglio) e da lì iniziano le sue avventure, fatte di una sorta di mondo parallelo, fantastico e dalle sfumature surreali. Una distopia spazio-temporale in cui la realtà viene annullata da questo ecosistema completamente differente e distaccato dalla “vita reale”. Ed è per questo che la metafora viene assimilata agli effetti che, secondo l’indagine della Commissione UE, TikTok provoca sugli utenti.

E perché accade su TikTok

L’esperienza di Alice raccontata nel suo romanzo da Carroll, è simile a quella che vivono molti degli utenti iscritti a TikTok: una volta entrati effettuato l’accesso nella piattaforma, si ritrovano immersi e circondati da un mondo fatto di contenuti infiniti (per fruibilità e suggerimenti) che rischiano di comportare un senso di alienazione. Ed è colpa dell’algoritmo e dello scroll infinito che, senza soluzioni di continuità, propone all’utente sempre più contenuti (uno dietro l’altro) e sempre più attinenti ai propri interessi.

Ed è qui che viene tirato in ballo l’algoritmo che propone continuamente contenuti sempre più affini all’utente (basandosi sulle abitudini di navigazione, compresa la permanenza su alcune tipologie di video e la ricerca di hashtag specifici). Tutto ciò porta l’utente, specialmente se minorenne, a trascorrere sempre più tempo a guardare contenuti. Uno dopo l’altro. Esattamente come se si ritrovasse intrappolato all’interno di una tana del coniglio da cui è difficilissimo uscire. Tutto ciò può avere degli effetti negativi sulla salute mentale dell’utente (ansia, depressione, disturbi del sonno e distopia), oltre a quel senso di dipendenza da quel mondo artificiale. E, qualora le indagini confermassero (anche) questo problema, TikTok – oltre a rischiare una multa fino al 6% dei suoi ricavi globali – rischia di dover modificare quell’algoritmo che rappresenta buona parte del suo successo.

 

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