Perché la Commissione UE ha aperto un’indagine contro TikTok

La tutela dei minori è il fulcro della procedura formale avviata nei confronti della piattaforma, esattamente come previsto dal DSA

22/02/2024 di Enzo Boldi

Dopo l’indagine avviata nei confronti di X, la Commissione UE ha aperto un’altra procedura formale contro TikTok. Le motivazione sono molteplici, ma il punto di partenza è piuttosto scontato: si parla di tutela dei minori e della loro salute mentale. Questa azione non si occupa dei contenuti presenti all’interno della piattaforma, ma della progettazione, degli algoritmi e della struttura stessa della app. Il tutto, come ovvio, si basa sulle nuove regole indicate dal Digital Service Act (DSA), con il social di ByteDance inserito all’interno delle cosiddette VLOP, ovvero quelle piattaforme che devono rispettare i vincoli più stringenti del Regolamento sui servizi digitali.

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Ad annunciare l’avvio di questa indagine, sotto forma di procedura formale, è stato il Commissario al Mercato interno dell’Unione Europea, Thierry Breton:

«Trattandosi di una piattaforma che raggiunge milioni di bambini e adolescenti, TikTok deve rispettare pienamente la Dsa e ha un ruolo particolare da svolgere nella tutela dei minori online. Oggi avviamo questa procedura formale di infrazione per garantire che vengano intraprese azioni proporzionate per proteggere il benessere fisico ed emotivo dei giovani europei. Non dobbiamo risparmiare alcuno sforzo per proteggere i nostri figli».

Dunque, i minori e la loro tutela – argomento al centro del DSA – sono il fulcro principale di questa azione.

Commissione UE contro TikTok sulla tutela dei minori

Ma cosa viene contestato alla piattaforma che, stando agli ultimi dati, è quella su cui gli italiani trascorrono più tempo nelle loro giornate? Lo ha sintetizzato con un post su X lo stesso Thierry Breton.

Il riferimento è ai principali punti cardine del Digital Service Act che TikTok è chiamato a rispettare in quanto inserito all’interno delle cosiddette VLOP, ovvero quelle piattaforme che almeno 45 milioni di utenti attivi (al mese) nel Vecchio Continente. Si parte dal design che, secondo la legge sui servizi digitali, dovrebbe essere meno accattivante e seguire delle regole etiche in modo tale da non spingere gli utenti – soprattutto se minori – a trascorrere meno tempo con gli occhi sullo schermo. Poi si passa alla verifica dell’età e alle impostazioni (di default) legati alla tutela della privacy. Infine, viene citato il cosiddetto “effetto tana del coniglio“, che abbiamo spiegato in un approfondimento dedicato.

La risposta di ByteDance

Dal canto suo, TikTok ha immediatamente replicato all’apertura di questa procedura formale da parte della Commissione europea e lo ha fatto attraverso le parole di un portavoce:

«TikTok ha introdotto funzioni e impostazioni innovative per proteggere gli adolescenti e impedire ai minori di 13 anni di accedere alla piattaforma, una questione di cui si sta occupando l’intero settore. Continueremo a collaborare con esperti e player del settore per garantire la sicurezza dei giovani su TikTok e siamo lieti di avere ora l’opportunità di spiegare in dettaglio questo lavoro alla Commissione». 

Novità che sono state presentate nel corso delle scorse settimane dalla piattaforma e che ora saranno verificate, soprattutto per attendibilità e funzionalità, dal team di sorveglianza.

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