Come sta procedendo la storia del Cloud della Pubblica Amministrazione

Dopo il passaggio da Agid ad ACN, gli obiettivi sembrano essere in linea con la timeline

28/05/2023 di Redazione Giornalettismo

La digitalizzazione dell’Italia è una delle spese più onerose inserite all’interno delle varie missioni del PNRR. Circa 50 miliardi di euro sono stati destinati alle opere – comprese le infrastrutture – da realizzare per consentire al nostro Paese di rimettersi al passo con i tempi, colmando quel gap con altri Stati che da anni si sono “convertiti” al digitale. Fondamentale sarà il completamento della transizione al cloud della Pubblica Amministrazione, con la gestione che lo scorso 19 gennaio è passata dall’AgID (Agenzia per l’Italia digitale) all’ACN.

Cloud pubblica amministrazione, a che punto siamo

Per il momento, la tabella di marcia sembra proseguire spedita, con quel “limite” entro il 2025 che dovrebbe essere rispettato. Perché il passaggio della Pubblica Amministrazione a un cloud nazionale è importantissimo per proseguire sulla strada della digitalizzazione. Ma questo non è l’unico aspetto da tenere in considerazione, perché senza una connessione adeguata appare inopportuno celebrare l’importanza di progetti basati sull’archiviazione virtuale.

Per esempio, l’Italia è molto indietro rispetto al Piano Bul (Piano per la banda ultra-larga). I lavori di ammodernamento della rete attraverso la fibra di Open Fiber dovevano concludersi nel 2020. Oggi siamo a maggio 2023 e tutto procede a rilento. Al momento, solamente il 47% dei lavori risulta essere stato completato ed è impossibile che si arrivi al 100% entro la fine dell’anno.

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